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 2013  ottobre 01 Martedì calendario

FALCOGNANA, LA COLLINA TRA I VIGNETI CON IL VENTRE PIENO DI AUTO ROTTAMATE


UNO slalom tra le buche dell’Ardeatina, il passaggio forzato sotto lo stretto ponte della ferrovia, rosicchiato dal passaggio dei tir, e ci si lascia il santuario del Divino Amore alle spalle. Immerso nel verde dell’agro romano, al chilometro 15,3 della consolare, si apre il cancello della discarica della Ecofer. Dentro è tutto pronto: con la chiusura di Malagrotta, i 50mila metri quadrati del secondo lotto dell’impianto di Falcognana si preparano ad accogliere i rifiuti della capitale. Nel suo enorme ventre già oggi riposano tonnellate di fluff, gli scarti non ferrosi derivanti dalla rottamazione delle automobili.
Il primo camion carico di cruscotti, imbottiture di sedili e manicotti è arrivato nel 2006, al termine della lunga battaglia legale che ha visto uscire vincitrice da Tar e Consiglio di Stato la società guidata da Valerio Fiori. Disposti in grosse balle e fasciati da strati di materiale biodegradabile, gli scarti delle vecchie vetture saranno presto raggiunti dalla frazione organica stabilizzata in uscita da Rocca Cencia. Accogliendo 300 tonnellate al giorno di spazzatura lavorata negli impianti di tmb, la discarica sull’Ardeatina contribuirà a risolvere l’emergenza rifiuti della capitale. «Siamo stati invitati nel sito Ama e abbiamo ribadito che, nel limite dei due anni, accetteremo solo immondizia trattata — assicurano dalla Ecofer — e non più di 12 camion al giorno».
Il commissario Sottile avrebbe voluto inviarne molti di più, fino a 90. Un’idea che sarebbe però rientrata subito: il terzo invaso, altri 50mila metri quadrati, non sarà pronto prima del 2014. Così, i camion che da ottobre dovrebbero entrare a Falcognana sono scesi a una dozzina. Il condizionale è d’obbligo: «Non sappiamo ancora quando inizierà ad arrivare la spazzatura — spiegano dalla Ecofer — perché non abbiamo ancora documenti ufficiali in mano». L’unica certezza è che i rifiuti urbani toglieranno volume al fluff e accorceranno la vita della discarica: la chiusura dell’impianto sarà anticipata di tre anni, 14 invece dei 17 previsti.
Uscendo, si passa accanto alla vigna e agli ulivi («a fine anno regaliamo l’olio ai dipendenti e in tanti ci vengono a chiedere l’uva») e non si può fare a meno di notare il primo lotto. Per riempirlo ci sono voluti 4 anni e oggi appare come una normale collina. Per il ripristino ambientale sono stati stanziati più di 30 milioni e il fluff è stato coperto da uno strato di argilla e terra e da un vasto telo per evitare perdite di liquami. Tra gli oleandri, spuntano i pozzi per l’estrazione del percolato. La post-gestione è costosa, e potrebbe spingere Ecofer a tirare sul prezzo. Una tonnellata di car fluff si attesta sui 105 euro, Sottile vorrebbe pagarne 75 per una di spazzatura. Una partita nella partita, spettatori i romani. E, più degli altri, i cittadini di Falcognana, che da due mesi passano giorno e notte fuori da quella che hanno ribattezzato «la nuova Malagrotta».