Giuseppe Bottero, la Stampa 30/9/2013, 30 settembre 2013
MA FACEBOOK CI HA CAMBIATI?
Facebook, il social newtork fondato da Mark Zuckerberg, sta per compiere dieci anni. Quanto è diffuso in Italia?
Il nostro è tra i Paesi in cui il tasso di penetrazione del social network è più alto: gli utenti registrati su Facebook sono 24 milioni su circa 27 milioni di navigatori abituali e più della metà di loro vi accede ogni giorno. Il sito continua a crescere. Secondo Vincenzo Cosenza, analista che elabora l’«Osservatorio social media», gli utenti sono aumentati del sette per cento solo negli ultimi 12 mesi.
È vero che i social network allontanino chi li utilizza dalla vita reale?
Sembrerebbe di no. Secondo uno studio finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca, che ha visto la partecipazione di cinque atenei distribuiti sul territorio nazionale - la Cattolica di Milano, l’Università della Calabria, di Bologna, di Bergamo e la «Carlo Bo» di Urbino - il social non è «sganciato dalla realtà quotidiana, ma anzi dà la possibilità di presentarsi in accordo all’immagine che esprime meglio l’idea che uno ha di sé».
Perché uno studio così imponente su Facebook?
La scelta è ricaduta su Facebook non solo per la sua diffusione, spiegano gli esperti, «ma anche perché è diventato sinonimo di tutti i presunti mali e pregiudizi che sembrano dimorare in Internet». Dalla ricerca però esce un’idea del social «lontana dall’immagine di un luogo alienante dove esibire le parti più intime di sé o uno spazio anonimo in cui simulare una identità fittizia».
Come è stata condotta la ricerca?
Ricercatori e docenti universitari hanno realizzato centinaia di interviste a italiani tra i 13 e i 54 anni, per «investigare - spiegano - le forme di costruzione e ridefinizione delle relazioni sociali e dell’identità in Rete».
Navigare su Facebook è un’attività casalinga?
Non solo. Sono 15 milioni coloro che, almeno una volta al mese, si connettono da un tablet o da uno smartphone, mentre 10 milioni accedono quotidianamente.
Quali sono le Regioni più «social»?
La piattaforma è maggiormente diffusa nel Lazio (2,624 milioni di iscritti), in Lombardia (1,399 milioni), Campania (719 mila), Piemonte (428 mila) e Sicilia (404 mila). Il 53% degli utenti iscritti a Facebook in Italia sono maschi.
I social network sono solo per giovanissimi?
No. Il 65% degli utenti di Facebook ha più di 35 anni.
Quali sono le pagine più frequentate?
La pagina della Nutella è quella con più apprezzamenti. Al secondo posto c’è il profilo ufficiale di Vasco Rossi. Poi la Coca Cola e la pagina Kinder, sempre della Ferrero. Wind è la prima compagnia italiana per tempo di risposta su Facebook ai post dei fan, Alitalia è quella con i post che generano più interazioni, Amazon ha il maggior numero mensile di nuovi fan.
E i programmi televisivi più apprezzati?
Il cartone animato della famiglia Simpson batte «Le Iene» e il telefilm «Dr. House». Tra i politici dominano Barack Obama, Nichi Vendola, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi.
Quali sono i quotidiani più «social»?
Secondo la ricerca «Innova et Bella 2013», svolta a livello globale, in testa ci sono «New York Times» e «Los Angeles Times». La Stampa, prima tra le testate italiane, è al quindicesimo posto della classifica mondiale: nell’ultimo anno ha più che raddoppiato i fan.
Davvero su Facebook la nostra privacy è in pericolo?
Secondo la ricerca delle università, in questi dieci anni gli italiani hanno iniziato a conoscere i rischi legati alla condivisione di informazioni private e ora li percepiscono come distanti dall’esperienza quotidiana. «Stiamo imparando - dice Giovanni Boccia Artieri - a cogliere le vere opportunità offerte da un social network come Facebook, e cioè essere uno spazio di riflessività connessa sul senso dell’amicizia e sul valore dei legami sociali, sulla necessità di preservare la sfera privata e l’opportunità offerta di raccontarsi in pubblico. Per molti soggetti, la rete delle amicizie e dei contatti, essendosi ormai consolidata, tende ad allargarsi solo in occasione di particolari momenti-soglia».
I social network sono utili per trovare lavoro?
Sì. Il 94% delle aziende utilizza o intende utilizzare i social media per cercare nuovi collaboratori mentre il 78% dei professionisti che lavorano nel campo della selezione del personale ha già assunto dipendenti tramite questi canali.