30 settembre 2013
Francesco Baccini selezione dal Corriere della Sera 1/1/2009-29/9/2013 ...Ventura. MAGAZZINI GENERALI
Francesco Baccini selezione dal Corriere della Sera 1/1/2009-29/9/2013 ...Ventura. MAGAZZINI GENERALI. ORE 21.30. VIA PIETRASANTA 14. YAHOO.IT/ONTHEROAD. INGR. LIBERO CON PRENOTAZ. OBBLIGATORIA. francesco baccini. Il cantautore genovese porta in scena lo spettacolo «Luigi Tenco in Jazz» con sue versioni dal repertorio del grande... 19 giugno 2013 - Autore: Benedetti Luca Così Andreotti ha ipnotizzato registi, scrittori e cantanti suscitando sentimenti contrastanti di odio e simpatia. Come quella del cantautore genovese Francesco Baccini, che nel 1992 con la canzone GiulioAndreotti voleva salvare il sette volte presidente del Consiglio dall’accerchiamento di piccoli e grandi inquisitori: «Chi ha sbagliato manovra? ? Andreotti!/ Chi c’è dietro la piovra? ? Andreotti!/ Siamo tutti pieni di pregiudizi/ convinti di pulir l’Italia da tutti i vizi». (07 maggio 2013) - Corriere della Sera Si conclude stasera al Teatro Coccia di Novara (via F.lli Rosselli 47, ore 21) la tre giorni dedicata a Luigi Tenco con le esibizioni dei cinque vincitori della targa che ricorda il cantautore. Sul palco gli Afterhours, Enzo Avitabile, Francesco Baccini, Colapesce e Zibba & Almalibre. Con loro Samuele Bersani e Lella Costa Pagina 16 (08 dicembre 2012) - Corriere della Sera «Sotto questo sole» di francesco baccini («Sotto questo sole / è bello pedalare sì / ma c’ è da sudare»), Questo disagio, per Francesco Baccini, autore dell’ inno del centenario, è un eccesso d’ amore: «Ho assistito a un gesto di disperazione, di passione totale, portato alle estreme conseguenze, fino a passare dalla parte del torto. Il genoano è viscerale, assoluto, riempiva lo stadio anche in C. Non ci sono stati pestaggi, vetri rotti, auto in fiamme. Serviva una scossa per continuare a credere nella salvezza. Dopo, per favore, ridateci Gasperini...». E uno spicchio di piazza De Ferrari per tornare a parlare di calcio, magari. RIPRODUZIONE RISERVATA Tifo Gli spalti del Luigi Ferraris a Marassi. I genoani non potranno più veder giocare la propria squadra in casa in questo campionato Piccardi Gaia Pagina 050.051 (24 aprile 2012) - Corriere della Sera Al Mondadori Multicenter, Francesco Baccini incontra il pubblico in occasione della presentazione del suo album «Baccini canta Tenco», Live dell’ omonimo spettacolo del cantautore. Interviene Mario Luzzatto Fegiz. Corso Vittorio Emanuele, ore 17.30 Pagina 17 (29 novembre 2011) - Corriere della Sera Baccini: «Il mio Tenco, innamorato ma ironico» Metti un pomeriggio di maggio innaturalmente caldo in un’ aula d’ università stranamente allegra. In cattedra, al Politecnico Bovisa, l’ altro giorno c’ era Francesco Baccini con un lucido piano a coda. Gli anni passano anche per lui, ma non il sorriso allegro e malinconico e i modi scanzonati con il gusto di metterci sempre la faccia. Anche se stavolta lo fa per Luigi Tenco, «uno che è passato alla storia per le sue canzoni tristi e il giallo che avvolge sua fine - racconta Baccini - ma Tenco non era affatto una persona triste, anzi, aveva un grande senso dell’ umorismo, ci sono molte sue canzoni ironiche, sociali e poco conosciute». Alcune di queste, come «La ballata della moda», entrano nello spettacolo «Baccini canta Tenco», che il cantautore genovese porta lunedì 30 allo Smeraldo. In scaletta, perle come Vedrai Vedrai», «Mi sono innamorato di te», «Quando». «Tenco - riprende Baccini, - è stato il primo cantautore italiano a non parlare solo d’ amore, anzi si può dire che, senza saperlo, prefigurava il rock». Lo spettacolo vuole raccontare le due anime di Tenco. Morì nel 1967 e non ha fatto a tempo a proporre le sue canzoni in maniera più moderna. Ma, a sbirciare tra le pieghe della faccia vissuta di Baccini, 50 anni, si colgono altre ragioni, una strana somiglianza anche fisica. «Sì - ridacchia - è da quando ho vent’ anni che mi dicono che assomiglio a lui. Ma anche per l’ essere un po’ controcorrente», azzarda, ricordando la sua storia di ragazzo genovese innamorato delle musica classica, ma anche di De André e Conte, che ha fatto il camallo al porto e poi è scappato a Milano su un auto scassata per tentare la fortuna nel mondo della musica, riuscendoci. Caterina Caselli lo scopre, nel 1989 il suo primo disco, «Cartoons», fu un successone e vinse il premio Tenco, ma subito dopo Baccini pubblica «Nomi e Cognomi». «Grazie alla canzone intitolata "Giulio Andreotti" non ho più messo piede in tv per anni», ricorda. «Con il successo e l’ insuccesso bisogna saper convivere - riflette - in fondo siamo ancora il paese di 40 anni fa, tra speranza e precariato. Per questo Tenco è sempre attuale». Alberto Riva RIPRODUZIONE RISERVATA Teatro Smeraldo, piazza XXV Aprile, 30/5, ore 21, 15/25 Riva Alberto «Vi canto un Tenco diverso» FRANCESCO BACCINI: «NON ERA SOLO UN CANTAUTORE INTIMISTA, ANZI...» «Se si pensa a Tenco la memoria corre subito al 27 gennaio del ’ 67, quando si è suicidato in una camera dell’ hotel Savoy di Sanremo. Tutti conoscono un aspetto molto marginale della sua produzione, cioè quello intimista, ma Luigi è molto altro. Io voglio cancellare l’ immagine del cantautore depresso e malinconico per fare finalmente conoscere l’ autore ironico e sociale nella sua complessità e bellezza artistica». Il cantautore genovese Francesco Baccini rende omaggio al talentoso e sfortunato concittadino (d’ adozione: era nato nell’ Alessandrino) con lo spettacolo «Baccini canta Tenco», in scena venerdì allo Smeraldo, regia e scenografia di Pepi Morgia. «Io venivo dalla musica classica e mi sono appassionato alla canzone leggera ascoltando Tenco e De André. In questo concerto acustico con una band di sei elementi vesto di nuovi colori i suoni e gli arrangiamenti in bianco e nero di Tenco, che non ha potuto rivisitare il proprio repertorio come hanno fatto Gino Paoli o Fabrizio De André con la Pfm. Ora le sue canzoni hanno un’ anima sonora da terzo millennio che spazia dalla bossanova alle ballate jazz e perfino allo ska, grazie agli arrangiamenti di Armando Corsi, uno dei più grandi chitarristi italiani, collaboratore, fra i tanti, di Ivano Fossati in alcuni dei suoi dischi più belli». La forza di Tenco erano le parole. «Luigi non ha vissuto il ’ 68 e nemmeno l’ ascesa del rock in Italia, ma in lui c’ era già il linguaggio semplice e diretto del rock. Nel suo repertorio ci sono brani molto ironici e altri con temi sociali scritti nei primi Anni 60 eppure ancora di stretta attualità. Le sue canzoni dimostrano che negli ultimi 50 anni l’ Italia non è cambiata». Qualche esempio? «Nel brano "La ballata della moda" c’ è il boom della lavastoviglie e della 500: sono gli albori di un consumismo in cui noi adesso siamo immersi fino alle orecchie. In "Giornali femminili" troviamo il concetto che una donna la conosci anche dai giornali che legge. E le loro aspirazioni sono molto simili: ieri volevano sposare l’ attore famoso, oggi rincorrono il calciatore. Tenco aveva un’ ironia alla Gaber: mai fine a se stessa. Era un intellettuale senza volerlo fare. Mi ricorda Woody Allen: un grande autore ironico visto come un depresso e malinconico». Perché Tenco si è suicidato? Non può essere colpa solo dell’ eliminazione della sua «Ciao amore ciao» dal Festival di Sanremo, come ha lasciato scritto nel messaggio di addio. «Luigi è stato una vittima della società. Era avanti anni luce: il primo cantautore con testi sociali. Era talmente avanti da essere un uomo solo: avrebbe avuto bisogno di una forza interiore pazzesca per reggere l’ urto di non essere capito e venire messo da parte. È una situazione che ho vissuto anche io: dopo l’ album "Nomi e cognomi" del ’ 92 i media mi hanno cancellato, fingendo che non esistessi. Invece ho pubblicato altri dieci dischi». Luca Benedetti FRANCESCO BACCINI. TEATRO SMERALDO. ORE 21. PIAZZA XXV APRILE 10 02.29.00.67.67. 25-23-20-18-17-15 PIÙ PREVENDITA. VENERDÌ 27. Benedetti Luca Grillo fa il pieno di adrenalina: «Nei sondaggi non siamo più sotto la voce "altri", stiamo diventando grandi». Gli chiedono di Di Pietro: «Lo stimo, ma lui è un partito...». Mentre loro, come ha scritto Francesco Baccini in quello che è diventato l’ inno di questa Woodstock, si sentono «una pietra gentile nello stagno dei deliri di una nazione». Francesco Alberti RIPRODUZIONE RISERVATA **** I numeri Woodstock Il più noto evento della storia del movimento hippy statunitense si svolse dal 15 al 18 agosto 1969 e riunì più di 400 mila persone A 5 stelle La Woodstock a 5 stelle di Beppe Grillo si svolge all’ ippodromo di Cesena e ieri, primo giorno, ha riunito circa 40 mila persone. Grillo punta alle 100 mila presenze. I numeri, del resto, sono di tutto rispetto: 200 volontari, 80 pullman, 15 mila prenotazioni alberghiere, quasi 5 mila campeggiatori. Le spese sfiorano i 300 mila euro Alberti Francesco Pagina 9 (26 settembre 2010) - Corriere della Sera • • • • • • • • SHOWCASE Baccini chiama i suoi Topolardi Il cantautore genovese Francesco Baccini (foto) incontra i suoi fan, i «Topolardi», alla Fnac dove presenta «Ci devi fare goal», raccolta dei suoi brani più famosi, con due inediti, la title track e «Maschi contro femmine». Via Torino ang. della Palla, ore 18 Pagina 17 (16 aprile 2010) - Corriere della Sera Baccini: censurato da Facebook Francesco Baccini censurato da Facebook: «Mi hanno chiuso la pagina. Da un momento all’ altro non esistevo più». L’ artista, che nel frattempo ha aperto la pagina Francesco Baccini Due sempre sul sito di social network, spiega: «C’ era una sorta di dibattito politico nella mia pagina. Uno scambio di idee animato e mi arrivavano spesso sollecitazioni, quasi mafiose, del tipo "canta, non parlare di questi argomenti". Qualcuno ha segnalato ai gestori le mie opinioni forti ed è scattata la censura». • • • • • • • • «Motivi politici» Baccini: censurato da Facebook Francesco Baccini censurato da Facebook: «Mi hanno chiuso la pagina. Da un momento all’ altro non esistevo più». L’ artista, che nel frattempo ha aperto la pagina Francesco Baccini Due sempre sul sito di social network, spiega: «C’ era una sorta di dibattito politico nella mia pagina. Uno scambio di idee animato e mi arrivavano spesso sollecitazioni, quasi mafiose, del tipo "canta, non parlare di questi argomenti". Qualcuno ha segnalato ai gestori le mie opinioni forti ed è scattata la censura». Pagina 46 (13 giugno 2009) - Corriere della Sera Ex Frammenti