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 2013  settembre 29 Domenica calendario

L’ENCICLOPEDIA DELLA CARTOLINA


Con questo Cartoline dalla A alla Z. Lessico ragionato, Enrico Sturani, massimo studioso italiano di cartoline che con vezzo provocatorio si autodefinisce «cartolinaro», conclude la sua epica trilogia.
In un coerente disegno volto a conferire dignità all’effimero oggetto dei suoi stu-di, dopo gli illuminanti Memorie di un cartolinaro (Coniglio editore) e La cultura delle quisquilie (Biblohaus), Sturani sottrae l’universo delle cartoline al mercato del collezionismo in tappe scandite da indagini generali: «Curarsi con le cartoline», «Nuove cartoline, cartoline di ieri e di oggi» in un’ottica d’avanguardia e monografiche: «Gatti in cartolina», «Otto milioni di cartoline per il Duce», «Alla salute! 100 anni di vino in cartolina», fino ai primi due volumi della trilogia.
E se in cARToline. L’arte alla prova delle cartoline (2010), nell’indagare l’universo figurativo attraverso le cartoline, Sturani individua un mondo strutturato da proprie leggi specifiche dove, dall’Art Nouveau alle avanguardie, alto e basso, recto e verso, immagini e scrittura gareggiano in creatività o si scambiano di ruolo attraverso le opere di grafici, pittori e artisti, finendo per sottrarre la cartolina a ogni complesso di inferiorità nei confronti dell’Arte, in Le cartoline nell’arte. Fatte a pezzi, stravolte, magnificate (2011), scopre il rapporto creativo e innovativo che artisti del calibro di Picasso, Dalì, Utrillo, Picabia, Ernst, Balla, Duchamp instaurarono con la cartolina, attraverso collage, ingrandimenti o installazioni, incrociandone le valenze iconografiche a quelle di comunicazione pubblicitaria e postale, fino a configurarla quale banco di prova dell’arte stessa.
Ma sarà proprio in questo terzo volume della trilogia, che esploderà tutta l’erudizione e il tagliente humor di Sturani.
Legati, per esempio, dall’evocativa immagine autoreferenziale di copertina: una cartolina pubblicitaria per la ditta Mele del 1902 di Aleardo Villa, raffigurante una donna sotto l’ala di un grande cappello nero che porge una cartolina postale (ripresa anche da Leonard Lauder per la copertina del catalogo della sua collezione nel 2012), l’immagine subisce variazioni grafiche nelle copertine del secondo e terzo volume ad opera di Loïc Sturani.
Dopo la prefazione di Gabor Klaniczay, il testo di Cartoline dalla A alla Z, articolato in 497 voci, ha il rivoluzionario andamento dello schema figurato del Prospectus di Denis Diderot che, nell’intento dei fondatori dell’Encyclopédie, intendeva esporre l’ordine e la concatenazione delle conoscenze umane attraverso una rete di rimandi.
Ricchissimo di richiami che rinviano da una voce all’altra, l’universo racchiuso in questo Lessico ragionato per una cultura visuale delle cartoline, apre inediti orizzonti di senso e provoca inattesi cortocircuiti semantici quando, ad esempio, prima di ar-rivare a Oscene, Sessualità, Pornogafia, intorno al licenzioso Erotismo esplodono le maliziose metafore dell’Ambiguità ottica, Nudo d’arte, Linguaggio visivo, Simbolico, Fantastico, Artistico e Gay.
Illuminante, poi, sul disvalore attribuito alle cartoline sarà l’analisi della voce Cartolinesco: «Sanguinoso insulto con cui, sia i modernisti, sia i fautori di una foto freddamente referenzial-documentaria, bollavano gli esponenti di un pittorialismo passatista... Tale aggettivo continua a esprimere il disprezzo* che, con la contestazio-ne, gli intellettuali snob hanno riservato alla cartolina».
Mentre, accanto alle ossimoriche coppie: Nuove/Usate, Povere/Ricche, Anima-te/Deserte, il Lessico affida molta della sua seduzione semantica ai desueti: Oltraggio, Melense, Confacenza, Straniamento, Desolazione, Diaspora... E se Storia, Politica, Guerra e Propaganda, godono delle rispettive voci, la geografia emerge da un profluvio di sottocategorie che, illustrate o fotografiche, vanno da Paesaggi a Vedutismo, da Esotismo a Orientalismo, da Regionalismo a Pittoresco da Genere a Tipi.
Nell’indagare la natura Verbo-visiva delle cartoline, Sturani ne fissa anche i gene-ri che includeranno: Sport, Pubblicità, Ritratti, Architettura, distinguendo le Religiose, le Augurali, le Commemorative e, accanto agli esaustivi rimandi destinati a descriverne i singoli aspetti morfologici: Formato, Dimensione, Inquadratura, Margine, Dorso, Verso, Recto e le loro tecniche di stampa: Incisione, Cromolitografia, Pochoir, Collage, Fotografia o Fotomontaggio, ne analizza tutti i possibili stili: Art Nouveau, Déco, Secessione, Giapponismo, Surrealismo, Futurismo, Pop, fino a rivelarne le multiple potenzialità: Sinestetiche, Interattive, Manipolabili o Sonore.
E ancora, la sua vocazione didattica, si espliciterà nell’opporre il pregiudizio del metodo Sintetico-deduttivo dei saggisti improvvisati, a quello Analitico-induttivo dei collezionisti illuminati.
A testimonianza, infine, di quanto i numeri siano importanti, dopo avere visionato le 800 godibili e pertinentissime cartoline riprodotte, chi non vorrà farsi travolgere nel grandioso rush finale che, dal 1869 al 2013, comprende ben 796 citazioni biblio-grafiche cartolinesche?