Piero Menarini, Libero 29/9/2013, 29 settembre 2013
LA SIGNORA ROSA DEI RECORD SCRITTRICE DA 500 MILIONI
Quando l’11 aprile 2009 la scrittrice spagnola Corín Tellado lasciò questo mondo, solo pochi giornali italiani, al contrario di quelli di lingua spagnola, francese e inglese, si preoccuparono di riportarne la notizia, a eccezione di qualche organo locale o del web (senza peraltro scostarsi da due-tre frasi tratte da Wikipedia). Ciò non sarebbe né nuovo né strano, dal momento che qualsiasi cosa non sappia di anglofono qui da noi non fa notizia. Eppure, motivi per soffermarsi sul personaggio non ne mancavano. Anzitutto, María del Socorro (da cui il soprannome Socorrín, poi abbreviato nel nome d’arte Corín) Tellado López, nata nel 1927 a El Franco, nelle Asturie, già da tempo era un fenomeno universale. Nel 1962 infatti l’Unesco l’aveva già dichiarata, insieme a Cervantes, la scrittrice di lingua spagnola più letta di tutti i tempi. Nel 1994, poi, fu iscritta nel Guinness dei Primati come l’autrice più venduta con almeno 400 milioni di copie vendute.
A questo proposito va detto che oggi possiamo valutare attorno ai 500 milioni le copie ufficiali vendute dai suoi romanzi, il che porterebbe la mai tradotta in italiano Tellado (ecco un’idea per i nostri editori in crisi) - con buona pace di Wikipedia, che non tiene conto delle vendite degli ultimi 15 anni - al 7° posto della graduatoria universale dei più venduti, dopo Shakespeare, Agatha Christie, Barbara Cartland, Danielle Steel, Harold Robbins e Georges Simenon. Si noti che dietro di lei vengono J.K. Rowling, Tolstoj, Puskin, King e Dan Brown (neanche la metà delle copie).
Quanto poi al numero delle opere da lei scritte, ben oltre 5 mila, il record resta assoluto, anche perché ai romanzi vanno aggiunte commedie radiofoniche, telenovelas e sceneggiature per il cinema.
Nel 1946, a 19 anni, pubblicò la sua prima novela corta (romanzo breve, di circa 100 pagine, basato su un codice assai semplice: intrighi e sentimentalismi straripanti e assenza di complicazioni psicologistiche), Atrevida apuesta («Una temeraria scommessa»), storia ingenua di un giovane guardiamarina che scommette che riuscirà a baciare una ragazza schiva e che vincerà grazie a un black-out nel bel mezzo di una festa. Il successo fu enorme e la casa editrice Bruguera di Barcellona le offrì un lauto contratto per la popolarissima collana «La Novela Semanal», il che comportava la consegna di quattro romanzi al mese, con una tiratura dichiarata di 30 mila copie (ma si sapeva che era ben superiore).
Nel 1951 la 24enne scrittrice firmò un contratto con la prestigiosa rivista cubana Vanidades, la più diffusa in tutta l’America Latina, impegnandosi alla consegna di due romanzi inediti al mese: la tiratura della rivista passò da 16.000 a 68.000 copie.
La Tellado amava cimentarsi in varie novità, non solo editoriali, che moltiplicarono il suo successo. Nel 1965, a esempio, ideò una serie quindicinale di fotoromanzi, Corín Ilustrada, di cui scriveva i testi. Del primo numero, Eres una aventurera («Sei un’avventuriera»), si vendettero 750.000 copie in una settimana. Negli anni Sessanta fu una promotrice delle telenovelas latinoamericane. Nel biennio 1978- 79, con gli pseudonimi di Ada Miller e Ada Leswy Miller, si cimentò con 26 pessimi romanzi nel genere erotico, che abbandonò presto, in quanto «privo di sentimenti». In realtà, essendo l’erotismo in senso lato sempre latente nella letteratura rosa, la Tellado era già stata messa sotto osservazione dalla censura durante il franchismo, che prese l’abitudine di restituirle i dattiloscritti senza approvazione. A volte capitava che le rimandassero tutti e quattro i romanzi mensili perché li rivedesse. «Non so chi fossero i censori », disse la Tellado in un’intervi - sta. «Ma erano proprio ottusi, perché mi limitavo a cambiare il titolo e i nomi dei personaggi e a riscrivere con parole diverse i brani segnati in rosso, e così passava».
La vera censura arrivò invece dalla Cuba castrista: «A Cuba vendevo molto, ero un idolo. Poi viene Fidel Castro e dice che le sue ministre e consigliere hanno prove che io sono un uomo e che sto ingannando i lettori». Forse le fini letterate consigliere del dittatore avevano in mente il caso della Delly, ma la realtà è che si voleva colpire proprio la letteratura sentimentale in quanto indegna di un popolo rivoluzionario, come dimostra il fatto che l’interdizione è tuttora vigente.
Anche nell’epoca del libro elettronico, Corín Tellado figura nella top ten degli autori più venduti (e letti) nel mondo ispanico: ne è prova il catalogo dell’Editorial Digital Leer-e, dove figurano decine di suoi romanzi, distribuiti in Spagna e in Sudamerica dalla Random House Mondadori.
Concludendo, Corín Tellado, prosecutrice della francese Delly e coeva della britannica Barbara Cartland e dell’italiana Liala, non trova molti consensi presso chi snobba il romanzo rosa. Ma nei fatti ha rappresentato un fenomeno letterario di primo ordine. Come scrisse nel 2009 il premio Nobel Mario Vargas Llosa, amico della scrittrice: «Lei non poteva sospettarlo, ma fu probabilmente l’ultima scrittrice popolare nel senso più pieno della parola, colei che portò una variante della letteratura (facile, elementare, colma di sentimentalismo e truculenta, lo so) a un vasto pubblico, quello che non entra mai in una libreria e pensa che la letteratura seria sia prolissa e soporifera. Probabilmente con Corín Tellado è scomparsa dalla nostra lingua la letteratura degna di questo appellativo: popolare».