Fulmini 1/10/2013, 1 ottobre 2013
AGGUERRITE
«In Italia scalare le vette delle grandi aziende per una donna è difficile. Nel calcio siamo sempre di più, e agguerrite» (Barbara Berlusconi).
CUORE «Le donne hanno una marcia in più, perché nelle difficoltà devi emergere con forza. E c’è ancora qualcos’altro: sanno trasmettere emozione in maniera unica, solo le donne fanno battere il cuore forte» (Novella Calligaris).
BASTONATE «Ero così aggressivo anch’io, poi mi hanno “bastonato” e ho cambiato il modo di correre» (Jorge Lorenzo parlando della guida di Marc Marquez).
SCUSA «Marc è troppo aggressivo, ha mancato ancora la frenata e ha tranciato il cavo del sensore del traction control. Quando ho capito cos’era successo, ero già a terra. Per fortuna mi è andata bene. Il punto è un altro. Ormai è sempre la stessa storia: Marc combina le cose e poi chiede scusa! Combina le cose e poi chiede scusa!» (Dani Pedrosa, ritiratosi al Gp di Aragon per colpa del compagno di squadra Marquez).
LOTTERIA «È stato un Mondiale difficile e complicato per il tempo, il percorso, le cadute. Una lotteria. Le prime tre ore, sotto l’acqua, si pensava solo a salvare la pelle. Poi ho avuto alti e bassi. All’ultimo giro, quando davanti siamo rimasti in quattro, ho cominciato a sperarci» (Rui Costa, nuovo campione del mondo di ciclismo su strada dopo il successo di domenica scorsa a Firenze).
MODELLO «L’Italia è tornata a essere un modello e in condizioni estremamente difficili. Se mi chiedete se mi girino le scatole per non essere sul podio, la risposta è sì. Molto. Ma preferisco arrivare quarto dopo una corsa così, invece di prendere due medaglie come la Spagna, ma perdere l’oro» (il tecnico della Nazionale azzurra di ciclismo Paolo Bettini commentando il quarto posto di Nibali al Mondiale di Firenze).
ORGOGLIOSO «Siamo tornati a stare lì in alto, con una squadra che è tutt’altro che nelle sue massime possibilità. Queste sono le partite che ti fanno capire su cosa devi lavorare. Sono molto orgoglioso delle quattro medaglie conquistate da quando sono c.t. con 26 giocatori diversi, in tre manifestazioni diverse. Vuol dire che il movimento c’è, abbiamo tanti giocatori importanti. (Mauro Berruto, tecnico della Nazionale azzurra di Volley, dopo la sconfitta in finale con la Russia all’europeo di Copenaghen).