Valeria Pacelli, Il Fatto Quotidiano 27/9/2013, 27 settembre 2013
QUANDO LA DE GIROLAMO INVIÒ IL CURRICULUM AL “CENTURIONE”
L’Italia è un Paese complesso, difficile, pigro, affossato dalla burocrazia e invaso dalla politica intesa nella sua accezione peggiore”. Lo scrive il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia DeGirolamo,nellasezionebiografia del suo sito. Eppure a volte la politica passa attraverso la burocrazia. Come è avvenuto anche allo stesso ministro De Girolamo quando, in odor di nomina al sottosegretariato, ha inviato il proprio curriculum all’allora capo di gabinetto del ministero dell’Agricoltura Giuseppe Ambrosio. Che era appunto un burocrate. Di quel curriculum da inviare ad Ambrosio ne parlano al telefono e la conversazione finisce nelle carte dell’inchiesta sul sistema di corruzione al Ministero. Ambrosio è stato arrestato a dicembre scorso con l’accusa di corruzione legata agli appalti insieme ad altri. Poco dopo, una sentenza della Cassazione ha annullato senza rinvio la misura cautelare nei confronti del “Centurione”–comevenivasoprannominato – come pure di altri, che sono tornati liberi. Intanto è in corso il giudizio in primo grado. Durante le indagini dei pm Nello Rossi e Stefano Fava, Ambrosio è stato intercettato. Il 6 ottobre del 2010 parla al telefono con la De Girolamo proprio del curriculum.
DG: Senti Giuseppe, io ti mando oggi il curriculum per quella cosa..
A: Sì, sì.
DG: Mi ha chiamato La Stampa dicendomi: “volevo sapere, se sa qualcosa dei sottosegretari... lei dovrebbe essere nominata”, dico io: “No, io non so nulla”, dice: “Ma è vero che lei andrà a curare le relazioni internazionali per Galan?”, “non è vero niente”, ma chi glielo ha detto?
A: Il mio ministro (Galan, ndr) che non si tiene un cecio in bocca
DG: Ma non si tiene un cecio in bocca eh...
A: Deve averlo detto a qualcuno (...) va bè, ma comunque mandami il curriculum.
DG: (...) Lo sappiamo io, tu e lui e Galan, io non ho aperto bocca, figurati.
Durante la stessa conversazione, i due parlano di una seduta plenaria al Senato, in cui si discuteva la legge sull’etichettatura. È ottobre 2010 e in aula interviene il capogruppo dell’Udc in Commissione Affari Costituzionali, Mario Tasso-ne, che fa un lungo intervento. Che Galan commenta così: “È aria fritta”. Dietro questa espressione si nasconde un divertente retroscena politico: a suggerire di definire così l’intervento di Tassone è lo stesso Ambrosio con un sms a Galan, che in aula ripete testualmente. De Girolamo e Ambrosio commentano così al telefono.
A: Quando ha parlato Tasso-ne, io per fargli capire in maniera sintetica gli avevo scritto l’sms: “È un impegno che non possiamo prendere perché si tratta di aria fritta”.
DG: Ha detto aria fritta in aula (ride)
A: Hai capito? Perché io se non scrivo a te che sei una ragazza intelligente tu mi ripeti aria fritta?
DG: Ma infatti io mi sono chiesta ma perché gli ha detto aria fritta ma è pazzo, ti si scatena il mondo contro...
A: Ma per capire se io ti scrivo aria fritta tu dici: si tratta di una cosa troppo generica DG: (ride) Non ci posso credere (...) io mi so pure meravigliata ho detto ma Giancarlo forse pensa che sta alla Regione Veneto, è chiaro che non lo puoi fare istituzionalmente.
ALLA FINE i due si salutano ricordando appunto la vicenda del curriculum. Sentita da Il Fatto il ministro De Girolamo ha commentato: “Non ricordo questa telefonata penso di aver parlato con Ambrosio diverse volte, poiché era capo di gabinetto dell’allora ministro dell’Agricoltura, quindi rappresentava un’istituzione, ed io ero un parlamentare membro della Commissione agricoltura. Quanto alla mia nomina a sottosegretario se ne è parlato diverse volte ma come è noto poi non lo sono diventata, ovviamente i sottosegretari li nomina il governo e non un capo di gabinetto.” Appunto. Allora perché mandargli il proprio curriculum?