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 2013  settembre 27 Venerdì calendario

UN MILIARDARIO AMANTE DELL’ARTE E DEL POTERE

Oltre che come miliardario e imprenditore dell’acciaio, nel mondo Victor Pinchuk è noto come filantropo e collezionista. Per via della sua omonima fondazione e dei suoi blitz sul mercato dell’arte contemporanea come l’acquisto di una singola opera di Jeff Koons, l’ex marito di Cicciolina, per 23,6 milioni di dollari.
In Ucraina invece è conosciuto anche come politico. Ma soprattutto come il genero dell’ex padre-padrone del Paese, Leonid Kuchma.
Ma cominciamo dall’inizio. Dopo una gioventù immersa nell’acciaio - suo padre progettava impianti e sua madre insegnava presso l’Istituto metallurgico di Dnepropetrovsk - nel 1990 Victor Pinchuk fonda Interpipe assieme alla moglie Helen.
Il collasso dell’Urss e la (ri)nascita dell’Ucraina nell’anno successivo lo aiutano. Le cose gli vanno tanto bene che nel 1996 viene rapito. Prezzo pagato per la sua liberazione: 2 milioni di dollari.
Nel 1997 lascia la moglie per Olena Kuchma, figlia dell’allora presidente ucraino (che poi sposerà). Con la benedizione del capo della repubblica, nel 1998, è eletto in Parlamento con il partito Labor.
Ma la sua passione rimane il business metallurgico. Nel 2003 Interpipe coglie al balzo l’opportunità dalla privatizzazione di Nikopol, il maggior produttore ucraino di leghe di manganese, acquistando una quota del 50% della società. Per 80 millioni di dollari, cifra ritenuta dagli analisti una frazione del vero valore (tant’è che dopo l’elezione a presidente del leader del movimento arancione Viktor Yushchenko la privatizzazione verrà invalidata).
Nikopol, non è la sola azienda statale nelle mire di Pinchuk negli anni di presidenza del suocero. Agli inizi del 2004 è tentato anche dalla privatizzazione del colosso minerario statale Ukrrudprom, e in particolare della sua controllata più redditizia, Krivorozhstal. Ma non ritenendo opportuno farsi avanti in modo palese, il 26 luglio di quell’anno si incontra a Yalta con altri due imprenditori ucraini e stringe un accordo occulto: i due avrebbero fatto un’offerta per comprare Krivorozhstal attraverso un veicolo societario da loro controllato ma occultamente finanziato da Pinchuk. Una volta assunto il controllo dell’ex azienda metallurgica statale, i due avrebbero poi dovuto trasferirlo a Pinchuk nel momento da questi voluto.
Il 4 agosto del 2004, i due acquisiscono Krivorozhstal pagandola allo Stato una cifra così bassa da spingere il leader dell’opposizione Yushchenko a parlare di «un furto».
Il problema è che quando Pinchuk chiede il trasferimento del controllo societario, non gli viene concesso. Per questo, qualche mese fa, ha deciso di portare davanti al tribunale di Londra i suoi ex supposti soci. Ed è proprio in quella richiesta di risarcimento che l’intera vicenda è ricostruita come abbiamo riportato.