Maria Corbi, La Stampa 26/9/2013, 26 settembre 2013
“GENITORI TROPPO ANZIANI VIOLA SIA DATA IN ADOZIONE”
Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto che la piccola Viola (la chiameremo così) sia messa in stato definitivo di adozione. Addio per sempre ai suoi genitori naturali, Luigi De Ambrosis e Gabriella Carsano, di 69 e 59 anni, troppo anziani, secondo i giudici e gli assistenti sociali, e comunque non adatti a crescere una bambina. Lunedì erano in aula, pieni di speranza, ad ascoltare chi decideva del futuro della loro famiglia. Hanno avuto con se la piccola, che oggi ha 3 anni, solo 15 giorni, poi il calvario. Il 28 giugno del 2010 l’episodio che ha dato inizio a tutto. Il padre lascia cinque minuti in auto, nel suo vialetto di accesso a casa, a Mirabello, la piccola per andare a scaldare il latte e tornare poi a prendere la mamma che stava dal medico. Un vicino chiama la polizia. Subito viene avviata un’indagine che porterà all’allontanamento della piccola da casa, il 2 luglio. Ma su quell’episodio che ha portato alla disgregazione di una famiglia nel giugno scorso il tribunale penale di Torino ha dichiarato il non luogo a procedere. Non c’è stato nessun abbandono di minore. E questo potrebbe cambiare il destino di Viola e dei suoi genitori, anche se rimane il presupposto/ pregiudizio dell’età. I genitori hanno collaborato con i servizi per avere gli aiuti che lo stato deve offrire per tutelare l’unione familiare. Ma non abbastanza, secondo gli assistenti sociali. E così la Corte d’appello di Torino sezione minori nell’ottobre 2012 ha deciso per l’adottabilità. Una sentenza (di cui il pg della Cassazione chiede la conferma) che vietava inoltre con effetto immediato ogni incontro con la bambina. I consulenti sottolinearono come una nuova separazione dai genitori affidatari avrebbe «provocato danni irreversibili alla minore». E in quell’occasione c’è chi ricordò il caso di Serena Cruz, strappata alle braccia che l’avevano cresciuta senza che ci si preoccupasse dei danni irreversibili alla minore. Il bandolo di questa vicenda è nell’età dei genitori come si capisce dalle parole dei giudici di primo grado: «I genitori non si sono mai seriamente posti domande in merito al fatto che la figlia si ritroverà orfana in giovane età e prima ancora sarà costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie più o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avrà bisogno del sostegno dei suoi genitori. Il frutto di un’applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica, e la volontà di concepirla, è una scelta che, se spinta oltre certi limiti, si fonda sulla volontà di onnipotenza, sul desiderio di soddisfare a tutti i costi i propri bisogni che necessariamente implicano l’accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino». L’avvocato dei De Ambrosis, Adriana Boscagli, alla vigilia della decisione della Cassazione preferisce non commentare. Una domanda rimane sospesa: e tutte le altre mamme/nonne d’Italia, comprese le vip? Loro se le sono fatte le domande?