Lorenza Castagneri, La Stampa 26/9/2013, 26 settembre 2013
«MENO PIOGGE E UN METRO DI MARE IN PIÙ» [3
domande a Filippo Giorgi fisico] –
Meno precipitazioni e temperature in aumento, in particolare nella bella stagione. Ecco che cosa prevede il quinto rapporto stilato dal Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc) per l’area del Mediterraneo. «Ci saranno estati sempre più calde e secche, con un maggior rischio siccità e ondate improvvise di calore», dice Filippo Giorgi, scienziato, esperto di cambiamenti climatici, unico componente italiano dell’Ipcc, che ha vinto, insieme con Al Gore, il Nobel per la Pace del 2007.
Questi cambiamenti sono potenzialmente pericolosi?
«Le nostre rilevazioni evidenziano un po’ ovunque una diminuzione della frequenza degli eventi piovosi che va di pari passo con l’aumento dell’intensità delle piogge. Il che accresce la probabilità che si verifichino eventi estremi siccitosi e alluvionali. Questi ultimi soprattutto nell’Europa centrale e settentrionale, tra ottobre e marzo».
E a Sud?
«Nel Mediterraneo c’è il problema dello scioglimento dei ghiacciai e dell’innalzamento del livello del mare. Ciò può variare da costa a costa e dipendere dalla quantità di emissioni di CO2».
C’è il rischio che interi territori scompaiano?
«Le stime massime di innalzamento globale del mare per il 2100, in base agli studi attuali, sono dell’ordine di 60-100 centimetri. Ciò significa un rischio vero per parecchie aree di essere sommerse. Quali, però, è difficile dirlo».