Danilo Taino, Corriere della Sera 26/9/2013, 26 settembre 2013
UN «PULSANTE DELL’OBLIO» SALVA I RAGAZZI SUL WEB
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK — Stabilito che dimenticare e farsi dimenticare è un diritto, il problema è come fare, nell’epoca di Internet. Un tentativo ha deciso di farlo la California: una nuova legge stabilisce che, entro il 1° gennaio 2015, tutti i siti web, i servizi online e le app dovranno avere un pulsante — «erase button» o «pulsante dell’oblio» — che consenta ai minori di 18 anni di cancellare qualsiasi loro attività digitale, dalle fotografie ai messaggi postati sui social network. Lo scopo è nobile: la protezione dell’identità è una cosa seria e, soprattutto per i giovanissimi, è importante avere la possibilità di fare sparire errori e cose sgradevoli e di non doverseli trascinare per la vita.
Oltre a prevedere il pulsante di cancellazione di un contenuto, la legge — sponsorizzata dal senatore dello Stato della California Darrell Steinberg e promulgata dal governatore Jerry Brown lunedì scorso — permette ai minori anche di chiedere a un tribunale di eliminare da un sito web i contenuti che li riguardano ma che non sono stati postati da loro: in ciò portando sul mondo digitale quello che già succede in quello fisico, dove per esempio un giovane con una condanna minorile può chiedere a un giudice che la registrazione venga cancellata quando raggiunge i 18 anni. Il tutto è piuttosto complicato e non è detto funzioni pienamente.
Per cominciare, l’erase button — che è la maggiore novità della legge — cancella solo ciò che si vede online. Non l’impronta che rimane sul server. Per fare questo occorre un intervento del tribunale, come per i maggiorenni. Inoltre, se ad esempio una vostra foto imbarazzante l’ha scattata e poi postata un vostro amico — o nemico — con il bottone dell’oblio non potete fare nulla: dovrete in qualche modo insistere perché sia chi l’ha pubblicata a rimuoverla. O rivolgervi alle autorità. E se un vostro post o una vostra foto vengono copiati e messi online, lo stesso: non li cancellate più.
Inoltre, c’è la complicazione geografica, non da poco: l’obbligo del pulsante vale per la California, ma anche chi ha un sito web con base altrove non potrà non tenerne conto. «Se il vostro website è accessibile da un residente qualsiasi californiano, allora dovrete fare in modo che sia adeguato alla nuova legge», secondo Bradley Shear, un avvocato esperto di privacy su Internet. Difficile. In teoria, la California potrebbe bloccare tutti i siti che non rispettano la sua legge: ma non avrebbe molto senso, in generale e in particolare perché la nuova regola riguarda solo i minorenni, non gli adulti.
Alcuni grandi social network — Facebook, Twitter, Instagram — già oggi consentono agli utenti di gestire i loro contenuti e quindi di cancellarli. Il salto in avanti che la legge vorrebbe fare consiste nell’estendere a tutti i siti il bottone dell’oblio costringendoli a incorporare nella progettazione stessa del sito web la cancellazione immediata e non, come in genere avviene oggi, dopo lunghe e complicate procedure. In questo senso potrebbe rivelarsi un primo passo verso un approccio globale alle questioni della riservatezza e del diritto di gestire la propria identità.
In tutto il mondo ci sono stati infiniti casi di persone che hanno visto riaffiorare vecchi contenuti anni dopo averli messi online. E spesso se ne sono molto pentite: perché nel frattempo la persona è cambiata e non inviterebbe più all’uso della marijuana, perché la foto con la maglietta del Che ha convinto l’esaminatore a non assumerla, perché quell’abbraccio con un vecchio fidanzato ha creato guai alla coppia di oggi. E così all’infinito per dire che il diritto all’oblio digitale è sacrosanto. In più, la legge californiana è considerata da qualcuno anche un modo per togliere terreno al bullismo. Forse. C’è però chi teme che lo possa invece favorire: se uno sa di potere non lasciare tracce (almeno in superficie) potrebbe essere maggiormente tentato di fare azioni sgradevoli o violente.
Vedremo. Nel frattempo, vale la vecchia regola: cautela, dalle profondità della Rete ogni anticaglia può tornare a galla.