25 settembre 2013
Ilaria Pagliarulo, 20 anni. Originaria di Erba (Como), qualche anno fa con la mamma Orietta Visentin era tornata in Puglia, terra del suo papà morto quando lei era appena una bambina
Ilaria Pagliarulo, 20 anni. Originaria di Erba (Como), qualche anno fa con la mamma Orietta Visentin era tornata in Puglia, terra del suo papà morto quando lei era appena una bambina. Le due donne avevano preso in gestione una lavanderia a Statte in provincia di Taranto e lì Ilaria s’era fidanzata con un Cosimo De Biaso di anni 24, titolaredi una sala di videogiochi, sorvegliato speciale con precedenti penali, violento e solito riempirla di calci e pugni. Lei però non l’aveva mai denunciato e quando la mamma le chiedeva il perché dei lividi che aveva addosso rispondeva «sono caduta dalle scale». La sera di domenica 15 settembre, durante una lite nella villetta in cui abitavano, De Biasio prese la sua pistola e le sparò al fianco sinistro perforandole un rene. Lei invece d’andare in ospedale, temendo che il compagno se la prendesse pure con la mamma che faceva la badante nella villetta affianco, passò la notte a tamponare il sangue e a medicarsi come poteva ma la mattina dopo la discussione riprese e il fidanzato di nuovo premette il grilletto colpendola, stavolta, al torace. La Pagliarulo corse dalla madre, le urlò «aiutami, ti prego» e poi cadde in terra priva di sensi. Arrivò un’ambulanza, De Biaso la inseguì sparando pure contro quella e contro l’auto della Visentin che le andava dietro, e infine, arrestato dai carabinieri, spiegò: «Ilaria m’ha esasperato». La ragazza, portata in ospedale, morta dopo due interventi chirurgici e sette giorni d’agonia. Lunedì 16 settembre in una villetta in viale Tafuri a Statte, poco meno di quindicimila abitanti, dieci chilometri da Taranto.