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 2013  settembre 25 Mercoledì calendario

FIGLIE E FIDANZATA LE TRE DONNE DI FAMIGLIA CHE CIRCONDANO SILVIO


Spiccano il volo le tre belle allodole, adesso. È il loro volteggio a dare vita all’orizzonte di Silvio Berlusconi, e non ci sono altri pennuti di cui lui si fidi altrettanto. Le tre allodole sono al suo fianco, Marina scende dall’auto a palazzo Grazioli, esordiente sul palcoscenico della politica, tanto più che si annunciava una visita serale alla sede di Forza Italia; la sorellina Barbara fa la quinta colonna, mette il musetto su Raitre, a Ballarò , si direbbe con la corazza degli studi cacciariani (per Cacciari funzionerebbe più lei di Marina in politica); Francesca, la fidanzatina, fa il suo dovere sul patinato pop-chic ty Fair , e posa con lo chignon e il tubino-sciura a ridurre le distanze dai settantasette anni del boy friend. Sembra una pianificazione da big data, ognuna delle tre col format perfetto, ognuna devota e solerte.

A pensarci sono un trio - come si diceva - pieno di brio, ma le ragazze non avrebbero niente da spartire, se non un’estetica prorompente. Marina è una degli anni Ottanta, aveva quelle pettinature alla Cindy Lauper, a diciannove anni stava in Fininvest ad ascoltare i consigli di amministrazione e prendere appunti, «un martello pneumatico» diceva di lei Fedele Confalonieri: qual è l’equivalente di «colletto bianco» per le femmine? Barbara no, Barbara venne su - a fare un po’ di psicologia a buon mercato - col senso di colpa della seconda generazione. C’era quel meraviglioso snobismo di Veronica: la ragazza andò alla scuola steineriana dove si studia (democraticamente) letteratura e falegnameria, e si sconsiglia la visione della tv. Cioè abolita la fonte di reddito, e infatti la giovane è cresciuta diffidente, a vent’anni andava a dire a Daria Bignardi che ai figli avrebbe impedito di seguire i reality, ed erano gli anni del trionfante . Francesca tutt’altro ancora, lei è di Napoli, è di un anno più giovane di Barbara (28 a 29), era la star di Telecafone dove lasciò traccia in un video nel quale ballava sulle note di «I’ calipp’, e tu t’ingripp’», e intanto succhiava un ghiacciolone con mimica ampiamente evocativa.

Poi la vita è strana: Francesca ha fatto corsi di dizione, si è sottoposta a qualche ritocco chirurgico che le ha curiosamente donato l’espressione di Angelino Alfano, veste Dior , e ha stretto amicizia con Marina che in lei vede la ragazza dolce e managerialmente poco competitiva, oltre che di fedeltà granitica. Con Barbara il rapporto è più complicato: Marina si opponeva alla vendita di Mediaset a Rupert Murdoch, e Barbara dichiarava «io venderei». Dario Franceschini si buttava nel mondo dell’umorismo («fareste educare i vostri figli a Silvio?») e mentre Marina avvampava («Sono indignata. Furiosa. Eh no, basta! Ma chi si crede di essere? È un’infamia! Ha porto le sue scuse? Respinte!») Barbara faceva la donna di mondo («Non è un episodio che ritengo grave o insultante»). Marina infittiva le sue interviste al giornale della grande borghesia settentrionale, il Corriere della Sera , a dire che il padre era un genio vittima di persecuzione, e Barbara offriva la sua sul conflitto d’interessi, il gay pride, i comportamenti privati dei leader.

Ora le cose sono cambiate. Barbara è diventata adulta o emancipata, anche ieri sera ha fatto rilievi molto apprezzati a casa come «la storia di mio padre è una storia politica e imprenditoriale non criminale», o come «negli ultimi vent’anni nel panorama europeo non esiste leader contro il quale si sia fatto tanto per impedirgli di governare», o ancora «se mio padre è un delinquente perché la sinistra è alleata con lui?». Lo ha detto suadente, splendida, lei che avrebbe voluto e potuto fare l’attrice. Ha accettato di prendere parte alla sublime campagna mediatica cominciata con l’ex maggiordomo Alfredo Pezzotti - cui Berlusconi ha comprato il ristorante - che al Fatto ha raccontato per due pagine di quanto Silvio sia amico di Giorgio Napolitano, e che il suo difetto più grande è di essere troppo generoso. Non c’è elettorato che si trascuri, tendenza politica alla quale non si sappia opporre il volto giusto. Compreso quello di Francesca Pascale, quella «bella dentro e bella fuori». Desiderava proprio quel fidanzato lì, e da quando era ragazzina. Minorenne. Lo ha raccontato a Vanity Fair , e la mamma le diceva: «Anche noi lo apprezziamo, ma Berlusconi potrebbe essere tuo padre». Però l’amore è l’amore, che c’entra l’età? «Lui deve solo dire sì», e sarà salvo.