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 2013  settembre 24 Martedì calendario

FRAU MERKEL SEGRETA: COME VINCERE SENZA FARSI AMARE

Berlino
Lo schiacciante successo della cancelliera di ferro, che ha conquistato a suon di voti il terzo mandato consecutivo, può aver stupito chi non la conosce o la conosce poco. Bastava osservare uno solo dei manifesti elettorali di Angela Merkel per farsi un’idea della persona: un collage di 2100 foto anonime scattate da sostenitori di “Angie”. Il cartellone, che misurava 2400 metri quadrati, non poteva certo passare inosservato sulla piazza della Stazione Centrale di Berlino.
SUL CARTELLONE campeggiava la scritta “Il futuro della Germania è in buone mani”. Di Angela Merkel si vedevano solamente le due mani disposte a triangolo, con un gesto che è diventato leggendario e che Angela ripete tutte le volte che la fotografano o la filmano. All’interno del triangolo formato dalle mani, il simbolo del Partito cristiano democratico (Cdu) il cui programma elettorale, in buona sostanza, si poteva riassumere in una sola parola: Merkel. Nella stessa identica maniera Angela Merkel ha affrontato il 1° settembre, nel dibattito televisivo, il suo avversario socialdemocratico Peer Steinbrück. In quella circostanza, la cancelliera si è rivolta ai telespettatori con una sorta di arrogante modestia e ha chiuso il dibattito esclamando: “Mi conoscete!!”. Intorno ad Angela Merkel è andato prendendo forma in Germania un culto della personalità inusitato e senza precedenti, la qual cosa ha avuto l’effetto di scatenare commenti sarcastici sul web. Questa polarizzazione sulla persona di Angela Merkel è ancor più sorprendente se si considera che l’opinione pubblica alla fin fine sa ben poco di questa donna nata e cresciuta in Germania Orientale con una personalità e una storia politica atipiche. “Non chiedetemi aneddoti su Angela Merkel”, mette le mani avanti il direttore dell’Istituto di Scienze politiche di Monaco che la conosce personalmente.
LA CANCELLIERA è una custode gelosa della sua vita privata e tutti coloro che hanno violato la consegna della discrezione sono stati allontanati dalla ristretta cerchia dei suoi intimi. Ma di recente è stata la stessa Merkel a rivelare alcuni aspetti della sua vita privata: il suo film preferito (La leggenda di Paul e Paula prodotto in Germania Est nel 1973; un film romantico che, per ragioni politiche, ebbe più di qualche problema con la censura); i suoi piatti preferiti (involtini e zuppa di patate), le sue abitudini con il sonno (“Ogni tanto dormo moltissimo per creare una scorta come fanno i cammelli con l’acqua”) e il fatto che un uomo la attira se “ha dei begli occhi”. Ma quando dà l’impressione di aprirsi, lo fa sempre in maniera controllata. In otto anni alla guida del governo ha ceduto alle emozioni una sola volta: quando il suo calciatore preferito, Bastian Schweinsteiger, segnò un gol importante per la nazionale tedesca. E ha preso una sola decisione sgradevole: quella di andare avanti con l’energia nucleare, decisione che ha prontamente modificato dopo la tragedia di Fukushima, nel marzo 2011. Certo è che all’indomani della terza vittoria elettorale, Angela Merkel è all’apice del potere. Il suo indice di popolarità è stabile – tra il 52 e il 60% di opinioni positive a seconda della settimana – e supera di molto la consistenza elettorale del suo partito che ha raccolto il 41% dei voti e di cui la Merkel assunse il controllo, un po’ a sorpresa, nell’aprile del 2000 approfittando di un grave scandalo finanziario.
IN GERMANIA politologi e biografi non riescono a venire a capo del “mistero” Merkel. Come si spiega che una donna poco carismatica, dall’aspetto grigio, oratrice appena mediocre, lenta nel prendere le decisioni, prudente in maniera eccessiva e priva, dicono in molti, di una autentica visione politica, sia praticamente imbattibile? “Dice ‘sì’ a tutto, anche se alla fine della giornata non ha fatto alcunché di concreto . Fa addormentare chi la ascolta”, sostiene il capo del Partito socialdemocratico (Spd), Sigmar Gabriel, che ormai è costretto a rimandare le ambizioni del suo partito al 2017.
COSA PENSA del matrimonio gay, del salario minimo e delle quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende? Angela Merkel si dichiara favorevole a queste misure e si rammarica di “non essere riuscita a realizzarle”. Ma non si impegna a farlo in occasione del terzo mandato. Diciamo che rimane sul vago.
Soprannominata il “cancelliere Teflon” dai suoi avversari, non sembra dispiacersene. Anzi ci ride sopra. Paradossalmente, la Germania sembra stregata e affascinata dalla sua normalità che diventa di giorno in giorno più presidenziale. Col passare degli anni, la politica estera e l’Europa sono diventati i suoi temi preferiti. Gli anni del suo secondo mandato sono stati dominati dalla crisi dell’euro e questa situazione le ha consentito di indossare l’armatura e di ergersi a strenua, incondizionata ed efficiente paladina degli interessi tedeschi. Né gli organi di informazione né le forze di opposizione – che hanno approvato ogni singola misura adottata per salvare l’euro dal collasso – hanno mai sollevato critiche di fondo alla sua gestione della crisi economica e finanziaria. Negli ultimi anni, la cancelliera ha delegato sempre più ai suoi ministri le questioni di politica interna ed è scesa direttamente in campo solo quando sentiva minacciata la sua posizione politica . Per il resto si è dedicata alla politica estera e alla salvezza dell’euro e dell’Unione europea.
I suoi avversari la accusano di essere interessata a una sola cosa: il potere. Intanto si è assicurata il terzo mandato e, per l’ennesima volta, ha smentito la voce secondo cui avrebbe intenzione di rassegnare le dimissioni prima delle prossime elezioni scegliendo il suo successore. E questo sarebbe un compito davvero arduo, visto che Angela Merkel ha fatto sparire ogni possibile rivale all’interno della Cdu. La sua è ormai una monarchia assoluta.