Carlo Forte, ItaliaOggi 24/9/2013, 24 settembre 2013
ECCO DOVE È NATO L’ERRORE
Da un ulteriore controllo effettuato da Italia Oggi direttamente presso gli uffici si scopre che l’errore nell’attribuzione dei posti non è nei numeri della tabella diffusa dal Ministero. Ma in uno dei descrittori della stessa tabella. In buona sostanza, il Miur indica nell’organico di fatto attuale una percentuale fissa del 70%. Che però in quasi tutte le regioni non corrisponde alla realtà (unica eccezione il Lazio). Per esempio, in Lombardia, i 6578 posti attuali non corrispondono al 70%, ma al 56.9%; in Veneto i 3378 posti attuali sono pari al 57,25%. E qui si spiega l’incremento maggiorato, rispetto alla Campania che attualmente è già a quota 88,94% e rispetto alla Basilicata che è già al 90,8%.
In generale, ad essere sovradimensionato è il Sud, salvo la Sicilia, che si discosta di appena due punti percentuali dal 70%. In tutta l’isola, infatti, i posti attivati al 1° settembre scorso ammontano a 8247, pari al 72,25%. E dunque, l’incremento previsto per arrivare al 75% è di 528 cattedre. Un dato secondo solo alla Lombardia, che incasserà 830 nuovi posti di sostegno. Ma nelle altre regioni del Sud gli incrementi saranno invece piuttosto modesti. Proprio a causa del sovradimensionamento dell’organico attuale.
Sovradimensionamento che, è bene precisarlo, è dovuto alla necessità di fare fronte a situazioni molto difficili ubicate in un territorio dove la dislocazione dei plessi e delle sezioni staccate è caratterizzata da una vera e propria parcellizzazione. Che è dovuta a sua volta alla particolare struttura del territorio, caratterizzato dalla presenza di una moltitudine di piccoli paesi, a loro volta parcellizzati in frazioni anche molto distanti far loro. E che deve fare i conti con un calo demografico sempre più incalzante. Si pensi, per esempio, alla Sardegna, dove l’organico attuale è di 2162 posti con una percentuale già oggi all’89% e che dovrà accontentarsi di appena 45 posti, fino ad attestarsi a regime a quota 2207. Oppure alla Calabria che è al 77% dei posti e che, avrà un incremento di soli 138 posti.