Carlo Forte, ItaliaOggi 24/9/2013, 24 settembre 2013
SOSTEGNO, ASSUNZIONI VIRTUALI
Immissioni in ruolo solo virtuali per i 4.447 docenti di sostegno, che saranno assunti a breve a tempo indeterminato per effetto del decreto legge sulla scuola. E comunque i conti non tornano. Perchè nella tabella predisposta dal ministero per suddividere le immissioni in ruolo, regione per regione, i numeri non coincidono con le percentuali fissate dal decreto legge 104/2013.
Assunzioni in stand by
L’articolo 4 del decreto legge 255/2001, prevede, che le immissioni in ruolo che vengono effettuate dopo il 31 agosto non possano avere effetti economici, se non a far data dal 1° settembre dell’anno successivo. Secondo questa disposizione, è solo dall’anno scolastico seguente che al docente neoimmesso in ruolo può essere assegnata la sede, così che possa cominciare effettivamente a lavorare. E dunque, se non si fa in tempo, l’immissione in ruolo ha effetti solo giuridici. Mentre, per gli effetti economici, bisogna attendere un anno. Per quest’anno il tempo è scaduto. Pertanto, la data del 7 ottobre, che circola tra gli addetti ai lavori, quale termine ultimo per disporre le immissioni in ruolo, in realtà non è quella giusta. Quest’ultimo termine, peraltro, fa riferimento al giorno in cui l’amministrazione perderà il potere di modificare la sede di servizio dei docenti. E quindi, alcuni ritenevano che solo dopo questa data diventasse impossibile effettuare le immissioni in ruolo. Perchè, dopo il 7 ottobre prossimo, i posti già occupati non potevano più essere utilizzati. In realtà il termine è già scaduto. Dunque, almeno per quest’anno, i contratti di assunzione avranno effetti giuridici dalla data di sottoscrizione. Ma il termine di inizio della prestazione e, con esso, quello in cui comincia a maturare il diritto alla controprestazione (lo stipendio, per intederci) sarà, per così dire, post-datato. Salvo norme speciali, si intende.
I conti non tornano
Il decreto legge 104/2013 prevede che l’organico di diritto dei docenti di sostegno dovrà ritornare alle dimensioni in cui era nel 2006/2007. Più precisamente, dovrà passare dagli attuali 63.448 posti a 90.032.L’obiettivo dei 90.032 posti sarà raggiunto al 100% con effetti a far data dal 1° settembre 2015. Attualmente, dunque, i 63.448 posti costituiscono il 70% dell’organico del 2006/2007. L’incremento è previsto in 3 fasi. Le nuove disposizioni prevedono che i posti che dovranno essere attivati da subito, dovranno portare l’organico dal 70% attuale al 75%. L’organico dunque dovrà essere incrementato di 4.447 posti. E dunque, già da quest’anno si passerà dagli attuali 63.448 a 67.795. Applicando il criterio indicato dalla legge agli organici delle regioni, però, i conti non tornano. Facciamo qualche esempio.
Nord, Incrementi fino al 10%
Partiamo dal nord. La Lombardia presenta attualmente un organico di 6578 posti (70% secondo la tabella made in Miur). A regime, dunque, l’organico dovrebbe raggiungere quota 9397 (100%). Quest’anno, dunque, per raggiungere il 75%, l’organico della Lombardia dovrebbe essere incrementato di 470 posti. E dovrebbe passare da 6578 a 7048 posti. La tabella ministeriale prevede, invece, un incremento di 830 posti (pari ad un incremento del 8,83%) per un totale di 7408 posti (pari al 78,83% in luogo del 75% previsto). Nel Veneto l’organico attuale è di 3378 posti (70%). A regime i posti dovranno raggiungere quota 4826. Di tale cifra, il 75% che dovrebbe andare a regime già da quest’anno è pari a 3619 posti. Secondo il ministero, invece, i posti previsti sono 3798. E cioè, un incremento di 420 posti, pari al 9,8%.
Al Sud sotto il 2%
E adesso andiamo al sud. In Basilicata l’organico attale è di 869 posti (70%). A regime, dal 2012 dovrebbero diventare 1.241 (100%). Già da quest’anno, dunque, l’organico dovrebbe passare a 931 posti (75%). Il dicastero di viale Trastevere ha previsto, invece, che l’organico debba essere fissato ad 884 posti (pari al 71,2% in lugo del 75% previsto dalla norma). L’incremento previsto, dunque, è di appena 15 cattedre, pari all’1,2%. In Campania l’organico attuale è pari a 10597 posti (70%). A regime, nel 2015, dovrebbero giungere a quota 15.139 (100%). Per raggiungere 75% previsto dalla norma già da quest’anno bisognerebbe aggiungere 757 posti, arrivando così a quota 11354. La tabella ministeriale prevede, invece, 10.816 posti (71,46%). E cioè un incremento di 219 posti, pari all’1,46%.