Fabio Pavesi, Il Sole 24 Ore 24/9/2013, 24 settembre 2013
PARIGI AFFLITTA DA PERDITE E DA 5,3 MILIARDI DI DEBITI
Se l’una (l’Alitalia) boccheggia ormai da lungo tempo, l’altra, quell’Air France-Klm deputata a salvare la nostra compagnia di bandiera, non scoppia certo di buona salute.
A vedere i conti di entrambi l’opzione Air France come ancora di salvezza pare più che avventurosa.
È vero che la compagnia franco-olandese con il suo 25% è già oggi l’azionista forte del vettore italiano, ma da qui a decidere di aumentare la presa il passo è quanto mai incerto e denso di incognite per i vertici della compagnia d’Oltralpe. Air France, infatti, ha più di un problema di suo.
I francesi e i 2 miliardi di perdite
In Europa, tra i vettori di bandiera, è tra quelli che ha i bilanci più deteriorati. Il biennio 2011-2012 è stato un disastro per il conto economico. La perdita netta (secondo i dati di S&P Capital Iq) è stata di 1,2 miliardi nel 2012 e di 800 milioni l’anno precedente.
Un passivo cumulato che tocca i 2 miliardi di euro. E di fatto anche la prima parte del 2013 non è stata certo brillante. I conti del semestre scorso vedono un nuovo passivo netto di 793 milioni su 12,3 miliardi di ricavi. Ogni 100 euro che la compagnia fattura ne perde poco più di sei. Il problema è che le perdite si manifestano già a livello operativo con un "rosso" di 451 milioni. Se la seconda parte del 2013 non vedrà un cambio di rotta Air France–Klm rischia di bissare il buco da 1,2 miliardi dell’anno scorso.
Debiti netti sopra i 5 miliardi
Ma il tema per Parigi non è solo la cattiva performance economica. Anche il debito, pur in discesa, resta un handicap potente. L’indebitamento netto infatti si collocava a fine giugno del 2013 a 5,3 miliardi. Erano quasi 6 miliardi i debiti a fine del 2012. Un miglioramento che però non può lasciare del tutto tranquilli. Se il debito è sceso, è calato anche il patrimonio che è passato da 5 miliardi di inizio 2012 a poco meno di 3 miliardi del giugno 2013. La leva finanziaria è quindi tirata e in rapporto al margine lordo il debito supera le tre volte.
Nozze tra zoppi
Insomma un gruppo ingessato, con i conti in perdita da un triennio ormai e una struttura finanziaria che non permette passi falsi. Ovvio che Air France–Klm se decidesse di voler salire nel capitale di Alitalia cercherebbe di spuntare il prezzo più basso possibile e soprattutto evitare con cura di non superare il 50%, pena il consolidamento del debito di Alitalia che a fine 2012 era di un miliardo. Una zavorra che i francesi non possono certo permettersi di caricarsi sulle spalle. Vista così la carta della salvezza francese va stemperata da facili entusiasmi. È come assistere a un matrimonio tra due zoppi. Certo la crisi ha impattato su gran parte dei vettori di bandiera, ma per Alitalia e Air France, il colpo è stato più duro. La compagnia italiana dal salvataggio della cordata dei "patrioti" ha cumulato perdite per oltre 900 milioni. E i francesi non sono stati da meno.