Alessandro Merli, Il Sole 24 Ore 24/9/2013, 24 settembre 2013
L’OMBRA LUNGA DEGLI ANTI-EURO
Il mancato ingresso – dopo il voto – nel Parlamento tedesco del partito anti-euro risparmia ad Angela Merkel un grattacapo immediato, sul suo lato destro, a ogni discussione europea al Bundestag.
Ma non risolve il problema del disagio di parte dell’opinione pubblica tedesca sulla linea di Berlino, che, vista come troppo severa nel resto dell’Eurozona, è giudicata invece troppo morbida da alcune fasce dell’elettorato in Germania.
Fino all’ultimo giorno della campagna, quando i guadagni di elettorali di AfD - un movimento, non va dimenticato, nato solo sette mesi fa - hanno cominciato ad apparire rischiosi, la signora Merkel ha preferito ignorarlo: solo allora si è decisa a ricordare ai tedeschi che l’euro porta anche vantaggi alla Germania. «Il buon risultato dell’Afd - sostiene Barbara Boettcher, di Deutsche Bank - è un richiamo ai partiti tradizionali a migliorare la comunicazione della gestione dela crisi dell’euro».
I pochi mesi che ci separano dalle elezioni europee della primavera prossima, nonché la questione del terzo salvataggio della Grecia, contribuiranno a tenere vivo l’interesse, che altrimenti, come per tutti i partiti monotematici, potrebbe scemare rapidamente. Il vento dell’euroscetticismo da altre parti d’Europa (Gran Bretagna, Francia, Italia) aiuterà AfD, nella campagna per le europee, a rompere l’isolamento di cui soffre nella politica tedesca. La probabile formazione di una grande coalizione di due partiti entrambi filo-europei contribuirà a sua volta a creare uno spazio per gli anti-euro.
D’altro canto, AfD è «una formazione molto eterogenea», come dice il sondaggista del Forschungsgruppe, Matthias Jung: ha raccolto la classe media e la piccola borghesia anti-euro, ma anche il voto di protesta, soprattutto all’Est, per la situazione economica, consensi dell’estrema destra, ma anche della sinistra, oltre ai liberali delusi dalla Fdp, il flusso più consistente di votanti per AfD. Tenerli assieme non sarà facile. Molto dipenderà anche dalla capacità della Fdp di reinventarsi fuori dal Parlamento e quindi di riportare a casa questi voti.
È possibile che, almeno nel breve periodo, l’impatto principale di AfD si faccia sentire, non sulla possibilità di influenzare pesantemente le scelte del Governo, ma in una sottile pressione sulla signora Merkel, da qui alle europee, perché non ecceda in concessioni. E probabilmente darà fiato all’ala euroscettica dei democristiani, soprattutto quelli bavaresi, più conservatori anche sulle materie europee.