Riccardo Arena, La Stampa 24/9/2013, 24 settembre 2013
SICILIA, IL PD MOLLA CROCETTA
Nemmeno la prima candelina, rischia di riuscire a spegnere Rosario Crocetta: il suo governo di centrosinistra, con cui guida da novembre dell’anno scorso la Sicilia, potrebbe essere al capolinea. Il principale partito della maggioranza, il Pd, ieri sera gli ha ritirato l’appoggio: in assenza del presidente, che non vi ha preso parte, e con soli sette voti contrari, la direzione regionale del partito, guidato nell’Isola da Giuseppe Lupo, ha deciso di far dimettere i propri quattro assessori, Luca Bianchi, Nelli Scilabra, Mariella Lo Bello e Nino Bartolotta, aprendo così la crisi di governo. Crocetta, che del Pd fa parte ma che ha fondato un proprio movimento, il Megafono, non è però affatto intenzionato a mollare: «Si stanno assumendo davanti alla storia la responsabilità di fermare le riforme – sostiene –. Io vado avanti e all’Ars parlerò con tutti i partiti». E uno degli assessori, Mariella Lo Bello, dice che non si dimetteranno né lei né i colleghi.
Si profilano così possibili larghe intese in salsa siciliana, con sponde che potrebbero essere lanciate ai Cinque Stelle, così come era avvenuto all’inizio dell’esperienza del governatore antimafia, oggi inviso ai suoi proprio per la sua vicinanza a Beppe Lumia e per il suo particolare fervore pro-legalità, che lo porta a presentare numerose denunce. Al punto che ieri persino il procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci ha invitato il governatore a non fare dei propri esposti “un alibi per fermare la macchina amministrativa”. Non solo l’antimafia, comunque, anche se a contrastare Crocetta c’è pure l’ala che fa capo a Mirello Crisafulli e Angelo Capodicasa, il primo bollato come impresentabile e non ricandidato alle politiche dello scorso febbraio. C’è anche una questione più squisitamente “politica” e cioè la rivendicazione del Pd di posti in giunta per lo stesso Lupo e per il leader della fronda, Antonello Cracolici.
Impresa non facile, far dimettere gli assessori, tenuto conto che la Scilabra, ad esempio, è considerata tra i fedelissimi dell’ex sindaco di Gela. E poco rassicurante è anche quel che ha detto ieri l’assessore Lo Bello: “Non condivido la relazione del segretario Lupo e non intendo dimettermi. Ho parlato anche con gli altri colleghi e questa è la loro intenzione, proprio per non danneggiare il partito”. Crocetta si appella al popolo: «Sono a Catania, vicino ai miei agenti di scorta feriti in un incidente. E mentre io affronto un momento difficile il Pd continua a chiedermi più assessori. Ma io ho avuto un mandato diverso dal popolo, il mio modello è sempre stato quello di superare gli steccati».