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 2013  settembre 24 Martedì calendario

RUGHE/1

«Porto la barba lunga per pigrizia. Dopo il giro d’Italia ero così stanco che ho cominciato a non farmela. Poi ho scoperto che nasconde le rughe, quindi la tengo» (il ciclista Luca Paolini).

RUGHE/2 «Rispetto alle prime vittorie sono molto più vecchio, cominciano le rughe, i capelli non sono più uguali a prima. Però sono un pilota più completo e maturo e ancora con molta energia per continuare a fare bene il mio lavoro» (Jorge Lorenzo).

GESTI «Col mister Lippi ci intendiamo a gesti. La barriera della lingua è un bell’ostacolo, ma Marcello è un tecnico molto professionale e preparato: un Mondiale non lo vinci per caso» (l’attaccante brasiliano Muriki, stella del Guangzhou, il club cinese allenato da Lippi).

ZITTI «Volete professionisti seri e ragazzi sani? Va bene, ma dobbiamo essere tutti d’accordo, a cominciare dai dirigenti. Facciamo un bell’esame di coscienza. Un calciatore che non subisce un fallo da rigore dovrebbe ammetterlo, giusto, sarebbe un comportamento da professionista, ma i dirigenti sono i primi a farti capire che è meglio stare zitti. Il sistema così com’è ti impedisce di dire la verità e di essere te stesso» (l’allenatore del Palermo Gennaro Gattuso).

FANGO «Siamo legati in maniera intensa, le nostre famiglie sono amiche nessuno meritava questo gol più di lui, neanche io. Ha mangiato tanto fango la scorsa stagione, dando meno di quello che avrebbe potuto, non ha fatto il giocatore medio che si stranisce per i fischi e si meritava tutto questo» (Daniele De Rossi parlando del gol di Federico Balzaretti al derby di domenica scorsa).

TARDI «Con tutta l’influenza che ha, Blatter si è accorto all’improvviso che ci sono pressioni politiche ed economiche quando decidiamo la sede di un’Olimpiade o di un altro grande evento? Meglio tardi che mai…» (il presidente dell’Uefa Michel Platini contro il presidente della Fifa, ora pentito di aver assegnato il Mondiale 2022 al Qatar, dove d’estate la temperatura raggiunge i 50 gradi).

RINUNCE «Continuo a fare questa vita, che è anche di rinunce, perché nulla al mondo mi regala la gioia e le emozioni del pattinaggio. Ma non so se dopo questa stagione avrò ancora il coraggio di insistere» (Carolina Kostner).