Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera 22/09/2013, 22 settembre 2013
IL METODO FLAIANO: SALVARCI RIDENDO
Ennio Flaiano (1910-1972), narratore, saggista, sceneggiatore cinematografico, fu anche un acuto osservatore del nostro carattere nazionale. Un suo aforisma, sugli italiani che «corrono sempre in soccorso del vincitore» può aiutarci a capire le vicende politiche di questo nostro Paese; caratterizzate, nel presente, dalla mancanza di vincitori. Vent’anni fa c’è stato un Vincitore, e in tanti sono corsi a soccorrerlo. Poi è sembrato che tornasse; adesso non c’è più. La carta del Vincitore, nei tarocchi della politica, è stata sostituita da quella del Perseguitato: che non è esattamente la stessa cosa. Ora, la situazione è questa: c’è una Sinistra, persa in una sua ricerca trascendente del Vincitore che un tempo si chiamò (la ricerca) «centralismo democratico» e adesso si chiama «le primarie». C’è una Destra che vorrebbe andare alle urne perché pensa che arriveranno «i nostri» a far tornare Vincitore il Perseguitato. (Ma la cultura dell’«arrivano i nostri» appartiene all’America, non a noi). C’è un serbatoio di insoddisfatti, il M5S, che si svuoterà immediatamente quando all’orizzonte apparirà un vero vincitore, ma che è destinato a riempirsi fino all’orlo se si tornerà a votare adesso. Avremo il governo dei comici: Fo presidente, Grillo primo ministro, Crozza agli Interni e Benigni agli Esteri, Pozzetto alle Finanze («tanto per non sbagliare»)... Forse è l’unica via per tirarci fuori, ridendo, dal ridicolo. Petrolini, Totò e naturalmente anche Flaiano sarebbero d’accordo.
Sebastiano Vassalli