Antonio Massari e Valeria Pacelli, Il Fatto Quotidiano 22/9/2013, 22 settembre 2013
B. AL PM: “TARANTINI MI COSTAVA COME 20 MINUTI PAGATI A VERONICA”
Il 17 maggio 2013 Silvio Berlusconi viene interrogato dal procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, nell’inchiesta che lo vede indagato, con il concorso di Valter Lavitola, per aver indotto Gianpi Tarantini a mentire con i pm baresi. Il pm gli contesta di aver detto, al telefono, che aveva consegnato a Guido Bertolaso, all’epoca capo della Protezione Civile, una brochure delle aziende legate a Tarantini. E a proposito di menzogne, Berlusconi risponde“Se sono stato io a dirlo è per fargli vedere (a Tarantini, ndr) che mi ero interessato un po’ di più di quanto invece non avevo fatto". “È stata la bugia di un uomo politico - replica il pm - che certe volte anche ai suoi elettori...”. “Ammetto, ammetto”, dice Berlusconi, precisando che “agli elettori un po’ meno”. E quando il pm gli contesta di aver contattato Guarguaglini, all’epoca capo di Finmeccanica, lui replica: “No”. Ma il pm gli mostra una intercettazione: “Ho fissato un appuntamento con Guarguaglini”, disse Berlusconi parlando con Tarantini.
Non è l’unica bugia, secondo gli inquirenti. Berlusconi è accusato di aver pagato Tarantini per mentire. Il verbale in parte anticipato ieri dalla Gazzetta del Mezzogiorno è pieno di “non ricordo”.
I 10mila euro al mese per Gianpi
B.: “Non ho mai parlato con Lavitola del fatto che Tarantini dovesse in eventuali interrogatori coprire cose che mi riguardavano. Se ho ceduto alle pressioni di Lavitola perché desse a Tarantini degli aiuti economici, è stato per il fatto che avevo conosciuto Tarantini in una situazione di benessere. Aveva affittato ville in Sardegna, viaggiava su aerei privati. Davo mila euro per il marito e 5mila per la moglie.
Faceva tutto Valter Lavitola
PM: “Di questa ricerca di lavoro da offrire a Tarantini.. lei è stato mai informato?”. B: “Sì (...) ma non ho avuto modo di dare una risposta a questa domanda. Sono venuto poi a sapere che era stato Lavitola a trovargli questa occupazione.
Il senso del denaro per Silvio
B: “Cioè mi hanno condannato a pagare 3 milioni e 200 mila euro al mese a mia moglie, cioè 100 mila euro al giorno: capisce che 5 mila euro sono 20 minuti di pagamento, meno di 20minuti a mia moglie”.
L’affitto ai Parioli lo pagava lui
Nicla Tarantini, in un’intervista al Fatto Quotidiano ha dichiarato di abitare in casa di un’amica a Roma, nel quartiere Parioli , senza pagare affitto. Versione confermata anche ieri, dopo che era stato pubblicato l’interrogatorio di B.
Diversamente, l’ex premier ai pm. B: “Sì, lì era tutta la famiglia... Lui doveva pagare l’a f f i tto, che mi ricordo era un affitto esagerato, 6 mila euro al mese e io dissi a Lavitola: ‘Ma che cambi residenza’. La cosa è diversa quando poi ebbi a mettere a disposizione 500 mila euro... Era un prestito (..) Vennero da me e mi rappresentarono una visione del futuro tale che poteva apparire che Tarantini fosse vicino a suicidarsi. Mi colpì molto. Tarantini mi disse: ‘Avevo un mestiere, potrebbe essere d’avanguardia... se io avessi i mezzi per cominciare una attività in sud America...’. Avendo avuto il benestare da parte dei miei avvocati , ob torto collo devo dire, alla fine mi dissero: “Va bene , se è un prestito lo puoi fare”.
Il mistero dei tabulati di Lavitola
Il pm spiega che c’è un “m i s t ero”: Lavitola ha presentato dei tabulati con tre telefonate dall’Argentina sull’utenza di Arcore che non compaiono nelle indagini. Il Pm chiede: “L a v itola sostiene che in una di queste telefonate avrebbe chiesto a Berlusconi che cosa doveva fare di quei 500 mila euro. É questo è il concetto che Lavitola ha di lei. Il Presidente mi ha detto: ‘Ma sei pazzo, assolutamente non gli dare una lira’. Lei ne ha memoria?”. B: “No. Tuttavia è probabile che io abbia risposto in questo modo”.
Il morale del capo
B: “Era piacevole avere in mezzo a tante persone, che io ero costretto ad invitare a cena, una che si faceva sempre accompagnare da due belle ragazze e ridendo con il mio maggiordomo e con i miei camerieri; mentre Tarantini andava al posto più lontano, a capo tavola; dicevo al maggiordomo che le ragazze me le mettesse proprio di fronte per tirarmi su il morale. Mai avrei immaginato che lui le pagasse, non avevo bisogno di Tarantini per invitare delle belle ragazze. Io faccio televisione, faccio cinema, faccio teatro. Stavamo ridendo con l’avvocato questa mattina, gli ho ricordato che partecipando ad una cena di finanziamento della campagna del nostro candidato sindaco di Roma ed ebbi a dire che su mille veline a cui era stata rivolta la domanda ‘Andreste volentieri a cena del Presidente Berlusconi?’ 76 avevano risposto subito. Lui mi disse: le altre 24?. E io dissi: “Erano già venute a cena prima”.
L’avvocato di Gianpi diventa senatore
B: “Ho avuto modo di incontrare l’Avvocato D’Ascola perché ha manifestato suo desiderio di candidarsi al Senato. (...) Ridendo mi ha ricordato di aver fatto un atto di generosità nei confronti di Tarantini perché ha asserito di non aver mai incassato una parcella”.
I 6 ospedali nel mondo da 10 milioni l’uno
La scorsa settimana, con una lettera al Fatto , che anticipava una parte del memoriale (mai depositato a Napoli), Lavitola avvisava Berlusconi che potrebbe essere indagato per corruzione internazionale a Panama , menzionando gli affari della metropolitana, legati alla costruzione di un ospedale pediatrico. E Berlusconi a Bari dichiara: “Le cifre che ho destinato agli altri negli ultimi 10 anni ammontano a centinaia di milioni di euro. Per esempio ho messo in piedi una fondazione a nome di mio padre che dovrebbe costruire 5 o 6 ospedali per bambini all’anno nel mondo, ogni ospedale costa intorno ai 10 milioni”.
Le escort si scelgono meglio sull’ipad
B: “Per ridere un mio assistente mi ha fatto vedere sulla tavoletta quante escort ci sono a Roma che esplicitano anche il prezzo per un invito a cena, 100 Euro, 80 - 100 euro. Se uno si mette lì in 20 minuti si porta 50 persone in casa. Non è che avevo bisogno di Tarantini per portarmi due persone ogni tanto a cena... “Almeno si vedevano le foto e si sceglievano’, ho detto io!”