Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore 22/9/2013, 22 settembre 2013
TASSO DI ATTUAZIONE AL 38% PER IL «PACCHETTO» MONTI
Il tasso di attuazione delle riforme del Governo Monti sale al 38%. Il nuovo Esecutivo procede nello slalom tra regolamenti e decreti attuativi delle sette manovre ereditate dal Governo Monti. A cui si aggiungono altri 265 provvedimenti da attuare previsti dai decreti legge approvati da quando – il 28 aprile scorso – è in carica il Governo guidato da Letta.
A fotografare gli eterni "lavori in corso" delle riforme in Italia è la nota di aggiornamento del Def che fa il punto – numeri e «Gazzette Ufficiali» alla mano – sulla mole di misure da attuare tra quelle ereditate e quelle invece messe in cantiere dal nuovo Esecutivo. Va subito detto – come segnala anche la nota al Def – che il vistoso scarto che ancora esiste tra provvedimenti di attuazione previsti e da adottare non deve far pensare a un venir meno delle riforme. Sia le manovre del Governo Monti che quelle targate Letta sono composte in larga parte da norme autoapplicative (ovvero che non hanno bisogno di alcun provvedimento di attuazione per essere tradotte in pratica): una quota che per le misure del precedente Governo arriva all’80% e per il nuovo arriva invece al 79 per cento.
Fatta questa importante premessa emerge dunque che da quando c’è Letta «la percentuale di attuazione dei provvedimenti del precedente Governo è aumentata del 18,6% passando così dal 32% al 37,9%». In porto sono arrivati infatti 53 nuove misure, passando così da 282 a 335 misure adottate in tutto. Dei restanti 548 provvedimenti – segnala ancora la nota – circa il 60% (324 misure) non ha una data di scadenza mentre per il 35% (189) è scaduto «il termine per la sua predisposizione».
Procede infine anche l’attuazione delle riforme del Governo Letta (265 misure in cantiere). Qui le percentuali in alcuni casi sono ovviamente ancora basse (sono passati neanche cinque mesi). In coda c’è il decreto fare (4,5% di attuazione), seguito dal decreto lavoro (9,5%) e da quello sulle emergenze (12,5%). Migliori le percentuali per il Dl Ilva e quello sui debiti Pa (25%). Buona invece l’attuazione (50%) del decreto sull’Imu.