Mauro Del Corno, Plus24, Il Sole 24 Ore 21/9/2013, 21 settembre 2013
SALTO DI QUALITÀ PER IL BITCOIN
Affascinante, misteriosa e a rischio speculazione, la moneta digitale bitcoin sta conquistando uno spazio crescente sui mercati internazionali. Il controvalore della moneta digitale in circolazione supera oggi gli 1,6 miliardi di dollari e un bitcoin viene scambiato a circa 139 dollari o 104 euro. La Germania ha da poco deciso di accettare anche bitcoin come forma di pagamento delle imposte e negli Stati Uniti un giudice federale la ha attribuito lo status di moneta a tutti gli effetti. Il colosso mondiale del commercio on line eBay sta cercando di aggiungere alle funzioni del suo sistema di pagamenti Pay-Pal quello di cambia valute per bitcoin. Uno sviluppo che, come spiega Carlo Alberto Carnevale Maffé dell’università Bocconi,potrebbe rivelarsi decisivo per risolvere uno dei principali problemi di Bitcoin, appunto l’affidabilità dei cambia valute, oltre ad accrescere la liquidità dell’intero sistema.
Nata nel 2009 bitcoin è una moneta digitale completamente distribuita e generata da una rete decentralizzata peer to peer. Significa che non esiste nessuna banca o autorità centrale che stampa moneta e influenza il valore di un bitcoin che è invece affidato esclusivamente alle leggi della domanda e dell’offerta. Lo status di moneta deriva semplicemente dal fatto che più soggetti accettano di usarla come tale. «È un primo esperimento mondiale di successo di disaccoppiamento della politica monetaria dalla burocrazia delle banche centrali e dalla politica nazionale» sottolinea Carnavale Maffé. Singoli computer (o gruppi di computer) inseriti nella rete bitcoin possono generare monete attraverso complessi algoritmi che richiedono una grande e crescente potenza di calcolo (un processo definito in gergo mining, estrazione). La quantità finale di monete è predeterminata dalla stessa struttura matematica che ne gestisce il "conio". Oggi sono sul mercato 11 milioni di monete (frazionabili in tagli minori), entro il 2017 saranno 16 milioni, poi il processo rallenterà per esaurirsi nel 2040 quando si raggiungerà il limite massimo di 21 milioni. Poiché limitata nell’offerta, bitcoin è una moneta che rimanda ai meccanismi del "gold standard" ed è per sua natura deflazionistica. «Nel breve termine presenta una forte instabilità ma nel lungo assicura una stabilità strutturale superiore a qualsiasi altra moneta. Questa – ragiona l’economista della Bocconi – è anche una possibile premessa per la nascita di un mercato secondario di derivati come contratti futures denominati in bitcoin».
Con un valore affidato esclusivamente a meccanismi di mercato (domanda e offerta) e con una liquidità ancora limitata nel breve periodo bitcoin può essere oggetto di forti oscillazioni. Solo lo scorso febbraio un bitcoin valeva circa 20 dollari, in aprile ha sfiorato i 240 per poi scendere fino ai 69 dollari di luglio e risalire agli attuali 130. Tra gli eventi ritenuti potenziali cause di un collasso del sistema vengono indicate una diminuzione degli utenti con conseguente minor richiesta e svalutazione o un attacco al sistema da parte dei governi (peraltro complesso vista la sua natura decentrata). Il bitcoin si muove con dinamiche che ricordano l’oro (offerta limitata soggetta a una domanda variabile) e non a caso economisti come il Nobel Krugman parlano di una sorta di «oro digitale». Nel lungo termine una domanda che cresca più dell’offerta causerà inevitabilmente un aumento del valore della moneta digitale. Per provare a sfruttare questa possibilità si può investire in due modi, attrezzare il proprio pc per la compravendita di bitcoin o comprare quote di società attive nella generazione di moneta digitale.