Fulmini 24/9/2013, 24 settembre 2013
MIGLIORE
«La legge dello sport dice che vince il migliore. E in questo momento non siamo i migliori» (Fernando Alonso).
BUU «Le tribune sono piene di magliette rosse, la Ferrari è la scuderia che ha più seguito, anche se devo dire che ne vedo in giro anche tante blu, segno che stiamo facendo un ottimo lavoro. I “buu” possono dare fastidio, ma fanno parte dello sport. C’è gente alla quale non piace che tu vinca, no? Dunque mi auguro di sentirli ancora: vorrà dire che abbiamo lavorato meglio degli altri» (Sebastian Vettel a proposito dei fischi ricevuti al Gran Premio di Singapore dopo la vittoria).
CATTIVO/1 «La leggenda di Gentile “cattivo” mi manda in bestia. In carriera, una sola espulsione, per fallo di mano, Bruges-Juve di Coppa Campioni. Mai fatto male a nessuno. Zico lo dice. E Schumacher su Battiston? E De Jong? E Goicoechea? Io cattivo? No, ignorante chi lo dice» (Claudio Gentile).
CATTIVO/2 «Io lo definirei fallo cattivo. È il fallo più pericoloso perché è scientifico» (il fallo tattico secondo Gianni Rivera).
OPPORTUNITA’ «Dopo la retrocessione con il Villareal, due stagioni fa, non ho avuto paura di sparire. La vita offre continuamente delle opportunità. Se non avesse bussato il Milan lo avrebbe fatto qualcun altro. Sapevo che mi sarei rialzato» (il difensore rossonero Cristian Zapata).
TAPPETO «Il momento più brutto per un pugile è quando sei al tappeto e provi a rialzarti, anche se sai che la tua fine è segnata: hai perso. Sono ancora nei guai, torno in clinica, sogno di ricominciare» (Oscar De La Hoya, l’ex pugile che da tempo ha problemi con alcol, droga e depressione).
VELOCITA’ «Fossi in Massa, resterei in Formula 1. Ho corso per 19 anni e queste auto mi mancano. Certo, vengo qui a intervistare i piloti, mi rilasso mentre loro sono tesi. Ma alla fine senti che ti manca la velocità. Capita che di notte mia moglie mi svegli chiedendomi se sto bene… È che io semplicemente stavo sognando di essere in sesta piena alla seconda di Lesmo!» (Rubens Barrichello).
PENSIONE «Gli manca il campo, l’adrenalina. Tiene ancora il blocco sul comodino. Prende appunti. Sta molto davanti alla tv a vedere campionato, coppe e calcio estero» (la pensione di Carlo Mazzone raccontata dalla moglie Maria Pia).