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 2013  settembre 20 Venerdì calendario

ECCO MORPHEUS, IL DATABASE CIVATIANO

«È venuto il momento di presentarvi Morpheus». La campagna congressuale di Pippo Civati prende il via con il lancio di una piattaforma open-source che raccoglie nomi e contatti della “base” Pd, pescando un po’ ovunque: dai form di partecipazione sul sito del deputato lombardo alla newsletter di ciwati.it, dal sistema di donazioni on-line alla tradizionale registrazione a un banchetto a margine di un evento. «Il nostro tentativo – ha spiegato Civati a Europa – è quello di fare più rete rispetto alle correnti di Cuperlo e Renzi. E poi c’è anche una questione di numeri: quanti ventenni vengono intercettati dai sondaggi? Credo pochi, vedi alla voce Beppe Grillo 2013. Le tecnologie nuove vanno usate per creare mobilitazione, non basta parlarne. Quello di cui parla Fabrizio Barca noi lo facciamo».
Schermata 2013-09-20 alle 13.26.35La piattaforma, lanciata ieri con un post, mira a «raccogliere informazioni più dettagliate, e aggiornabili: noi sappiamo chi è iscritto al Pd, chi lo era, chi non lo è, e chi vorrebbe esserlo. Chiediamo a chi si registra di dirci quali sono i temi che gli interessano di più, e quali sono le competenze che potrebbe mettere a disposizione della causa. Sappiamo se riceve le nostre comunicazioni e se le legge, ma non risolviamo il rapporto con lui a distanza, perché nel momento stesso in cui si registra il referente territoriale a lui più vicino ne viene informato, e lo contatta direttamente, con lo scopo di farlo partecipare di persona alle iniziative locali. Nel tempo, il suo profilo viene arricchito, permettendoci addirittura di misurare quella che viene definita la “temperatura” del suo coinvolgimento, e intervenire nel caso si stia, appunto, raffreddando».
Da quando ha aperto la raccolta dei dati, Morpheus ha raccolto circa 20mila registrazioni. Il tentativo degli ideatori è quello di coinvolgere i destinatari e convincerli a diventare qualcosa di più di semplici target di una newsletter, ma volontari e attivisti a tutti gli effetti. E la privacy? Ogni referente accede solo ai dati che riguardano la sua zona, e non sono previsti usi differenti rispetto a quelli che l’utente ha accettato firmando l’autorizzazione. «Anche questo un elemento di civiltà – spiega il post di presentazione – visto che come ogni militante sa bene, il Pd è pieno di capicorrente, fondazioni e candidati di vario genere che saccheggiano illegalmente i database per la loro personale e non autorizzata comunicazione».