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 2013  settembre 18 Mercoledì calendario

I RUSSI E LA MORALE DI KANT, DISPUTA FILOSOFICA CON SPARATORIA

Chissà se Hannah Arendt aveva in mente qualcosa del genere quando, in una delle sue ultime lettere, scriveva al suo maestro e amante di gioventù Martin Heidegger un accenno sul “carattere d’attacco della filosofia”. L’altro giorno in un pub russo quella che era iniziata come dotta disquisizione su Kant fra due giovani avventori è finita a pistolettate e uno dei due all’ospedale. Poi dicono che la filosofia serve a diventare saggi. Alla faccia di una delle regole del filosofo, l’oggettività sine ira ac studio. In fila per farsi spillare una birra i due scoprono una comune passione per il filosofo della Critica della ragion pura: ecco allora che scatta la gara a chi la sa più lunga. E a quanto pare uno dei due, non riuscendo a imporre la sua supremazia con la dialettica, ha ben pensato di far valere le sue ragioni con la pistola. Fortunatamente ad aria compressa, che sparava pallini di gomma. Ma abbastanza da mandare all’ospedale il suo rivale kantiano.
Il pensiero russo è sempre stato rissoso: basti leggere Dostoevskij e le superbe descrizioni delle dispute teologiche piuttosto accese che finivano quasi sempre in baruffa.
La cosa bizzarra è che sia stato proprio Kant la scintilla: il filosofo classico per eccellenza, la cui opera è sinonimo di sistema, rigore e serietà. Non molto differente dalla sua vita, austera e monotona. Al punto da meritare un famoso aneddoto: i concittadini di Königsberg regolavano gli orologi al passaggio del filosofo, tanta la perfetta e ossessiva sincronizzazione delle sue passeggiate.
EVIDENTEMENTE uno dei due giovani russi deve aver voluto interpretare Kant con le parole del suo più grande interprete e successore: Hegel. Commentando la pretesa dell’uomo a far innalzare immediatamente la sua coscienza al sapere, Hegel definisce questo processo “il colpo di pistola” dell’intuizione.
Ecco, probabilmente complice qualche bicchiere di troppo il giovane russo deve aver capito male questo passaggio e lasciata da parte l’intuizione s’è ricordato del solo colpo di pistola.