Massimo Gramellini, La Stampa 21/9/2013, 21 settembre 2013
CORSIVI
Animati dal desiderio di documentare l’epopea delle tredici navi da crociera che oggi costeggeranno piazza San Marco per dare un contributo all’inabissamento di Venezia, ci è venuta l’idea di fotografare l’ingorgo dall’alto. Per scrupolo abbiamo chiesto l’autorizzazione alle autorità locali. Questa la risposta inviataci per iscritto dai vigili urbani della Serenissima: «In assenza nella richiesta delle seguenti: 1) indicazione di una base di decollo, 2) eventuale zona di sorvolo, 3) a quale titolo viene effettuata la ripresa (pubblicità, servizio giornalistico, ecc.), 4) preventiva autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali relativa a detta attività, 5) di eventuale autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico da parte del competente Settore Commercio del Comune di Venezia, 6) o di delibera di Giunta relativa all’attività posta in essere, SI DIFFIDA la Signoria Vostra a svolgere l’attività di cui sopra».
Superato l’inevitabile quarto d’ora di smarrimento che accompagna la decodifica dei messaggi assirobabilonesi della pubblica amministrazione, abbiamo telefonato alla Soprintendenza, ma essendo le tre del pomeriggio di venerdì, non rispondeva già più nessuno. Certo, anche noi abbiamo delle pretese: che la macchina dello Stato si muova con l’agilità nevrotica di una qualsiasi azienda o persona costretta a danzare ai ritmi della vita moderna. Di sicuro le tredici navi autorizzate allo scempio avranno presentato la loro richiesta nelle scadenze previste e con tutti i bolli in ordine. Almeno abbiamo imparato qualcosa: molto prima che nell’acqua, Venezia farà in tempo ad affondare nella carta della sua burocrazia.