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 2013  settembre 19 Giovedì calendario

DI GRAN LUNGA MIGLIORE DI TUTTI I SUOI SICARI

Io sono tra quelli che dicono basta. Basta parlare sempre e solo di Berlusconi, ba­sta dividere il mondo tra berlusconiani e antiberlusconiani. Vorrei voltare pagi­na, dichiarare conclusa un’epoca, un ciclo. Ho nausea, vorrei occuparmi d’altro e di altro mi occupo. Ci sono molte più cose in cielo e in terra, in patria e nell’anima nostra, che sono più urgenti, più alte, più divertenti. Né falchi né colombe, preferisco le aquile e le farfalle. Vorrei che di decadenza si occupassero gli sto­rici e i filosofi per quel che riguarda la civiltà e i gerontologi per quel che concerne le singole persone. Ma non passa giorno che non si accaniscano la puntigliosa ferocia, il bestiale livo­re, per massacrare e smontare a pezzi Berlu­sconi e tutto quel che attiene a lui.
Accerchiato e bastonato come mai era acca­duto, con una quantità di sentenze, indagini, perquisizioni senza precedenti e una conver­genza precisa, meticolosa, di processi e con­danne, una cronologia da ordigno di alta preci­sione, trattato come il peggiore criminale del­la storia, io mi chiedo come faccia Berlusconi a non esplodere, dare in escandescenza, com­piere un atto clamoroso o definitivo. Mettete­vi nei suoi panni, comunque la pensiate e qualunque giudizio abbiate su di lui. Sarebbe più onesta una sventagliata di mitra o un espro­prio proletario che uno scempio del genere. Ad asfaltarlo ci pensano loro, non il para-cool Matteo Renzi.
Da troppo tempo assistiamo inermi e disgu­stati a un’atroce, infinita corrida con una curva che esulta a ogni spada che lo trafigge, a ogni banderilla conficcata sul suo dorso ferito. Una mattanza che non ha proporzioni con la realtà, un’ordalia barbarica dove il giudizio di Dio è sostituito dal giudizio dei magistrati. È un linciag­gio che grida vendetta e ho orrore a dirlo, per­ché detesto le vendette, le grida e le guerre civi­li, preferirei battermi per difendere interessi ge­nerali e principi condivisi. È un’istigazione allo scontro finale e a me non piacerebbe né scende­re in guerra per questa causa né restare neutra­le. Non vorrei scegliere tra il vile e il servile.
Una cosa però sento di dire: sul piano uma­no quel Berlusconi, con tutti i suoi errori e di­fetti, è di gran lunga migliore dei suoi sicari, av­voltoi e profittatori a norma di legge.