c.t., Il Fatto Quotidiano 19/9/2013, 19 settembre 2013
SI È RIPROPOSTO COME GUIDA SUPREMA E ULTIMA
Non poteva ruggire: “No, figurati. È un signore che sta per compiere 77 anni, non è stato pimpante, volutamente. Voleva fare la vittima di un sistema giudiziario che denuncia da anni e con la stessa convinzione”. Enrico Mentana, direttore del Tg di La7, cerca la notizia fra i 16 minuti del solito video messaggio: “Il discorso davanti a una telecamera, da solo, è il suo piatto forte da sempre. Lo utilizza nei momenti importanti, quando sta per decadere, e lo dico senza riferimenti ai lavori al Senato”.
Ma cosa voleva dire, soprattutto?
Eccomi, sono qui. Non lascio il centrodestra, non mi ritiro anche se mi tolgono il seggio, anzi rilancio e vi presento un nuovo partito, che poi è un ritorno all’esordio: Forza Italia.
Pare avesse registrato più di un nastro, perché ha scelto quella con il contenuto più morbido?
Perché non si trova in una posizione di forza, ma sempre in quella di una campagna elettorale permanente. Non ha mai citato Enrico Letta, ha elogiato i suoi ministri, si è riproposto come guida suprema e ultima.
Chi ha vinto fra falchi e colombe?
Nessuno. Ha vinto Berlusconi, il suo essere il capo che decide sempre, semmai ascolta spesso, ma non si fa condizionare. Non valgono nulla le partite interne quando arriva l’ordine di scuderia.
La sentenza l’ha segnato, era remissivo?
Non vive un periodo facile e per questo ha voluto mostrarsi ai suoi elettori. Ha mostrato le sue ferite e poi, da gran comunicatore quale è, ha piazzato il prodotto più innovativo che crede di avere ora a disposizione: la nuova Forza Italia, cioè se stesso.