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 2013  settembre 20 Venerdì calendario

GLI OVER 60 SALGONO IN CATTEDRA

ROMA. «Pronto? È il provveditorato agli studi, dovrebbe venire a firmare l’assunzione a tempo indeterminato. Complimenti, ora è di ruolo».
«Ma veramente io devo andare in pensione..».
Con il telefono in mano e la faccia incredula sono rimasti, in tutta Italia, circa una ventina di docenti con più di sessant’anni e trenta di precariato. «Degli 11.542 nuovi docenti immessi in ruolo in questi giorni» spiega Marcello Pacifico, presidente del sindacato precari, l’Anief, «quasi il 60 per cento ha più di 50 anni». Ai casi delle tre bidelle dell’Emilia Romagna, arrivate al posto fisso a 66 e 65 anni, si aggiungono così quelli degli insegnanti. È l’effetto combinato, spiegano i sindacati, di vecchie graduatorie ancora da smaltire, tagli e blocco del turn over decisi negli ultimi anni dai governi, abuso dei precari e, non ultimo, riforma Fornero che ha allungato per tutti l’età della pensione. Risultato, un incremento nel 2013 di immissione in ruolo dei lavoratori in età da pensione. È accaduto a Verona, dove un professore di 67 anni è stato chiamato a fine agosto per firmare l’assunzione, ma a settembre sarebbe andato in pensione. È successo a Prato, dove Francesco Di Noto, docente di matematica, ha avuto la sua a cattedra a 65 anni. Ha accettato, nonostante i suoi 64 anni, anche Maria Elia Urbino, che ora le lezioni d’inglese le insegnerà di ruolo m un istituto di Potenza. A Padova Moreno Romanello, classe 1949, ha ottenuto la sua cattedra da insegnante di scienze dopo oltre vent’anni: contento sì, ma ha pensato anche «guarda un po’ cosa mi tocca fare a 64 anni». Secondo Renata Mosca, coordinatrice Gilda insegnanti di Padova, «le classi di concorso sono state devastate dal decreto Gelmini e stiamo ancora smaltendo le graduatorie del concorso del 1999». Ultima beffa per gli «anziani» docenti è l’anno di «prova» cui vengono sottoposti dopo l’assunzione. In prova sarà anche l’anno di Marco Tosti, 51 armi, 24 da precario, insegnante di arti grafiche entrato in ruolo quest’anno in una scuola di Acilia a Roma. «Mi hanno fatto una testa a sorpresa» racconta. Tanto a quella per la pensione ne mancano almeno 15.