Filippo Cavazza, Libero 19/9/2013, 19 settembre 2013
I LADRI ENTRANO IN CARCERE E PORTANO VIA LA CASSAFORTE CON I RISPARMI DEI DETENUTI
Rubare in carcere, arrivando addirittura a svuotare la cassaforte con i risparmi delle famiglie dei detenuti. Roba che pare una barzelletta da “La sai l’ultima?”. E invece è accaduto realmente nella notte tra martedì e mercoledì, nel carcere pavese di Torre del Gallo. Storia che si può dire emblematica in un’Italia dove tutto pare ormai possibile.
La segnalazione del clamoroso furto è arrivata nelle prime ore della giornata di ieri dal sindacato Uilpa, attraverso un comunicato: «Questa notte il carcere di Pavia è stato oggetto di una visita da parte di ladri che hanno fatto irruzione nei locali della Direzione, portando via la cassaforte ». Cioè, i ladri sono entrati - eludendo ogni sistema di sicurezza - e poi anche usciti, per di più portandosi la cassaforte. Nel corso della giornata si è poi ipotizzata una prima stima del denaro sottratto: circa 5-6.000 euro. Sempre secondo le prime informazioni Uilpa, gli audaci delinquenti sono entrati a Torre del Gallo dopo mezzanotte. La cassaforte vuota è stata ritrovata lungo le mura esterne: quasi un gesto di scherno.
Le indagini, condotte dal pm Paolo Mazza, hanno stabilito che chi è entrato nella stanza ha percorso due lunghi sotterranei e aperto due porte non blindate. I ladri erano dunque ben consapevoli che i sotterranei non erano sorvegliati da telecamere, e l’ipotesi è che abbiano avuto informazioni da persone all’interno della struttura. La dirigenza del carcere resta dunque in attesa dei risultati dell’inchiesta, anche se appare scontato l’avvio di indagini interne. «Quanto è accaduto - ha aggiunto Gianluigi Madonia, della direzione nazionale Uilpa Penitenziari - è sintomatico della decadenza strutturale e organizzativa, anche alla luce delle nuove aperture di padiglioni nel carcere pavese ».
Perché in questa prigione dovrebbero a breve arrivare 300 nuovi detenuti, che andranno a riempire una nuova palazzina . Il personale in organico appare però limitato per far fronte alle presenze in aumento, e questo è problema drammaticamente noto in tutta la penisola. I sindacati delle guardie carcerarie lamentano da tempo carenze e hanno più volte organizzato scioperi: «A Pavia sono previsti 283 agenti - affermano - ma sono soltanto 243 sono quelli assegnati, di cui circa 35 sono distaccati: ovvero in servizio fuori dalla struttura penitenziaria».
Tornando al clamoroso furto, si tratta dell’ultimo di una serie di episodi avvenuti nella struttura carceraria e che hanno messo in risalto le fragilità. Fra questi anche due recenti tentativi di evasione: l’11 agosto scorso Gjoke Aroni, un albanese di 23 anni che stava scontando una pena per ricettazione, è riuscito a calarsi dal muro di cinta del carcere con una corda artigianale di 15 metri. Pochi mesi prima un altro detenuto aveva approfittato della presenza di una scala. Qualche anno fa, nel 2007, vi fu invece la fuga di Giancarlo Gallucci, 29 anni, accusato di essere affiliato a un clan camorristico di Casalnuovo: la mattina del 7 agosto si dileguò dopo la visita di alcuni parenti.