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 2013  settembre 15 Domenica calendario

RAPITO CHARLIE, PONY BONSAI CHE VALE COME LA GIOCONDA

Hanno rubato una sorta di Gioconda, un’opera della natura invendibi­le per la sua unicità. Giovedì se­ra, Bartolo Messina, personag­gio molto famoso nel campo di chi ama le manifestazioni ippi­che, ha«parcheggiato»i suoi ca­valli nell­’ambiente loro riserva­to in occasione della Mostra Na­zionale del Cavallo, a Città di Castello (Perugia) giunta alla sua quarantasettesima edizio­ne.
Tra i cavalli di Messina,ce n’è uno, noto in tutto il mondo, per essere il più piccolo pony esi­stente. Si chiama Charlie ed è al­to poco più di 60 centimetri al garrese. Per chi non fosse pro­prio del mestiere lo si può para­gonare a un cane di grossa ta­glia, ma niente a che fare con un vero e proprio cavallo e nean­che con i classici pony che misu­rano oltre tre volte.
Il pony, può essere infatti uffi­cialmente definito tale, se misu­ra 148 - 149 centimetri al garre­se, ma questo assunto non è ta­le per tutte le nazioni. Vi sono pony infatti che, pur misuran­do 140 - 150 centimetri, sono considerati a tutti gli effetti dei cavalli.
In Australia sono noti come Galloway e possono partecipa­re a competizioni ufficiali. Quando però si tratta di poco più di mezzo metro d’altezza,al­lora si è davanti a un fenomeno rarissimo e tale è Charlie, tal­mente raro da essere entrato nel Guinness dei primati come il più piccolo pony esistente.
Secondo una prima ricostru­zione dei fatti, giovedì sera, mentre i cavalli riposavano nel­l’attesa della prima giornata di mostra, qualcuno, eludendo la sicurezza posta a guardia degli animali, è riuscito a tranciare la recinzione, impossessarsi di Charlie e trasportarlo chissà do­ve attraverso l’adiacente cam­po di tabacco dove sono ancora visibile le sue orme. Sull’acca­duto stanno indagando i carabi­nieri, avvertiti dallo stesso Bar­tolo, ma si fa strada l’ipotesi che, a rubare Charlie, sia stato uno del mestiere, non certo uno sprovveduto che passava là per caso.C’è stata quasi certa­mente una precisa organizza­zione del furto, portato a termi­ne nel momen­to giusto e nel po­sto migliore per allontanarsi in­disturbati. «Non avrei mai im­maginato di dover scrivere que­sta cosa, purtroppo è successa e io mi sento svuotato, violenta­to, distrutto», ha scritto Bartolo dopo il furto sulla sua pagina Fa­cebook, chiedendo a chiunque abbia notizie di contattarlo. Il problema è che io stesso ho avu­to grosse difficoltà nel metter­mi in contatto, in quanto man­ca un numero telefonico che, in un caso del genere, magari pote­va anche essere messo a dispo­sizione dall’organizzazione stessa della mostra. Insomma una sorta di Chi l’ha visto , an­che se qui non si tratta di avere smarrito la strada o perso la me­moria, ma del furto di persone scaltre ed efficienti per questo genere di crimine.
Un elogio ai vigili urbani di Città di Castello che mi hanno aiutato a parlare con persone a conoscenza dei fatti, per infor­mare i nostri lettori su quanto accaduto. Nel caso avessero in­formazioni o sospetti conviene chiamare il numero dei carabi­nieri », (075 - 8627800).
Nel frattempo il popolo di Fa­cebook si è scatenato ed è parti­ta la solidarietà di tutti quelli che hanno a cuore la sorte del cavallino. «Portiamolo a casa», è il grido unanime. Ci aggiun­giamo anche noi. «Forza Char­lie, facciamo tutti il tifo per te».