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 2013  settembre 13 Venerdì calendario

«BASTA CATASTROFISMI, LA TERRA STA BENE E MIGLIORERÀ ANCORA»

Matt Ridley è molto conosciuto in In­ghilterra sia per es­sere membro del­la Camera dei Lord sia per esse­re uno dei principali divulgato­ri scientifici del Paese. Ora arri­va in Italia il suo libro più discus­so, Un ottimista razionale. Co­me evolve la prosperità (Codi­ce, pagg. 418, euro 15,90). Il sag­gio prova a dimostrare perché, guardando alla storia dell’uma­nità senza pregiudizi, non si possa che sperar bene per il no­stro futuro. Ovvio che Ridley si sia attirato gli strali di tutti gli ecocatastrofisti in servizio per­manente effettivo e di chi vive di «si stava meglio prima». Av­verrà nel nostro Paese dove i membri di questo nutrito club intellettuale sono moltissimi.
Sir Ridley, uno dei concetti chiave del suo libro è che le idee fanno sesso. Che cosa si­gnifica?
«Significa che la peculiarità degli esseri umani è quella di combinare le idee affinché se ne generino altre. E ciò signi­fica che lo scambio delle idee ha lo stesso effetto sul­l’evoluzione culturale che il sesso ha sull’evoluzio­ne biologica: causa un cambiamento rapido e cumulativo. Ecco per­ché lo scambio di beni e servizi genera nuove culture e perché biso­gna guardare a que­ste cose con grande ottimismo».
Cito da Un ottimi­sta razionale : «Il progresso umano è una splendida co­sa e il mondo è un buon posto dove vi­vere... E la razza uma­na sta diventando più sana, più ricca e anche più gentile». Ne ha delle prove scientifiche?
«Sì, certo. Dia un’occhiata a esempio ai dati forniti da Gap­minder. org . Ovviamente stia­mo facendo un discorso genera­le e non sui singoli Paesi, però negli ultimi 50 anni la popola­zione­mondiale ha incrementa­to 3 volte il suo reddito in termi­ni reali (corretti con l’inflazio­ne). E in tutto il mondo si vive circa il 30% in più. E anche le sta­tistiche sulla violenza parlano chiaro, è in calo ovunque. Que­sti dati sembrano poco credibi­li semplicemente perché i me­dia li trascurano».
Ma davvero siamo più ric­chi?
«Dall’800 la popolazione del mondo si è moltiplicata sei vol­te, l’aspettativa di vita è raddop­pi­ata e gli introiti reali sono cre­sciuti di 9 volte. Certo è innega­bi­le che a volte sono i ricchi a di­ventare sempre più ricchi. Ma anche i poveri stanno incompa­rabilmente meglio. Persino gli abitanti di Paesi economica­mente­fragili come la Nigeria so­no due volte più ricchi, e vivono 9 anni più a lungo di quanto av­venisse nel 1955. Inoltre a parti­re dal 19-50 la percentuale di per­sone che vivono in stato di asso­luta povertà è calata da più del 50% del totale a meno del 18%. È un numero orribilmente alto ma il trend non è dispe­rante, visto l’attuale rateo di declino: la povertà assolu­ta­po­trebbe sparire entro il 2035. Co­munque secondo l’Onu si è ridotta di più ne­gli ultimi 50 anni che nei pre­cedenti 500».
E siamo anche più sani? No­nostante i continui allarmi sull’inquinamento?
«Non c’è dubbio. Rispetto al 1955 la nostra possibilità di mo­rire è diminuita in relazione a un numero incredibile di even­ti nefasti. Si muore molto meno per i tornado, per il parto, per le inondazioni, per la malaria, per la tubercolosi... E nonostan­te l’allungamento della vita so­no in calo anche i rischi di mor­te connessi a malattie come il cancro, le malattie cardiache o l’infarto».
Quanto alla gentilezza del genere umano... Questa è più difficile da dimostrare, non le pare?
«No, è la cosa più facile! Come ha documentato Steven Pinker (docente di Psi­cologia alla Har­vard University, ndr ) guerre, omicidi, genocidi e stu­pri sono in assoluta diminuzio­ne. E non c’è mai stata così tanta beneficenza. Certo che ci sono un sacco di crudeltà in giro per il mondo. Ma cinquecento anni fa ce n’erano molte di più...».
Ma se è tutto così chiaro, per­ché sulla Terra c’è così tanta gente che ha una visione apo­calittica sul futuro?
«Lei è un giornalista, lo sa be­ne... Perché una buona notizia non è una notizia. E poi c’è un fattore psicologico, l’ottimi­smo sembra rischioso».
Nel XX secolo due guerre mondiali hanno ammazza­to più di 70 milioni di perso­ne. Ci sono stati Hitler e Sta­lin. Quale teoria ottimistica può spiegare questo?
«La mia teoria del progresso non va ovviamente in un senso solo... Ci possono essere dei ro­vesci e ancora miserie e crudel­tà. Ma esiste un trend che non si è mai arrestato nonostante guerre e crisi. L’insieme del­l’umanità sta molto meglio che nel VII secolo e continuerà a star meglio, nonostante guerre e recessioni».
Nell’ Ottimista razionale lei scrive: «lo scambio è il truc­co che ha cambiato il mon­do ».
«Quando la gente commer­cia, o scambia cose, tutti ne trag­gono beneficio. Più si fa libero scambio più ci si specializza, e più ci si specializza più aumen­ta il valore del libero scambio.
Così il commercio è come una reazione a catena che genera pace e com­mercio. È questo che ci differenzia davvero da altre specie».
Leggendo il suo libro sembra che lei abbia mol­ta sim­patia per il merca­to di beni di consumo, ma non per il mercato specu­lativo, per un certo tipo di operazioni di Borsa. È così?
«La differenza è che nel mer­cato speculativo la gente cerca di rivendere a un prezzo più al­to sempre lo stesso bene. Il risul­tato sono crolli e bolle che in al­tri tipi di mercato non si speri­mentano ».
Ha lavorato al suo libro pri­ma del 2010. Nel 2013 è anco­ra ottimista?
«Lo sono sempre di più. Gli ar­gomenti che mi hanno opposto da allora sono sempre stati faci­li da rintuzzare. Persino in que­sto stesso momento e nono­stante la crisi il mondo nel suo insieme sta diventando più ric­co e con una ricchezza meglio distribuita. Per quanto mi ri­guarda io resto preoccupato so­lo di pochissime cose. A esem­pio delle credenze irrazionali e della burocrazia».