Mario Ajello, Il Messaggero 20/9/2013, 20 settembre 2013
ENRICO SCEGLIE JO CONDOR, IL PERSONAGGIO SFIGATO DEL CAROSELLO
Forse, questa volta, Enrico Letta non ha indovinato il personaggio giusto a cui paragonarsi. Perchè se lui è Jo Condor, il Gigante buono chi sarebbe? Berlusconi, naturalmente. Il condor malandrino è il protagonista dello sketch della Nutella anni ’70 che fa parte dell’immaginario della generazione Letta e di quella prima e dopo della sua, visto che questa mitica pubblicità-fumetto spunta e rispunta di continuo in tivvù, per non parlare di YouTube e dei social network. Ma il paragone non conviene ad Enrico perchè Jo Condor - goffo volatile vestito da militare, con il cappellino rosso e con un mirino sulla punta del becco, più cattivista che cattivo - fa i dispetti alla comunità protetta dal Gigante buono («Gigante, pensaci tu....», «Ci penso io») e quei cittadini chiamano a difenderli il loro protettore. E il povero Jo Condor viene inevitabilmente punito dall’omone che fa tornare quiete e felicità nel borgo. In questo caso allora il Gigante buono rischia di essere il Cavaliere, che con Forza Italia 2 (questa sorta di «buona merenda, pane e Nutella», come recita lo slogan finale della réclame) salva la popolazione dal governo di Jo Condor a cui il premier si è paragonato.
ENRICO E IL CUGINETTO
Il merito di Letta, al di là del boomerang del parallelismo ma anche della verità dell’assunto perchè il «non c’ho scritto Jo condor» significa «non sono fesso», sta comunque nell’avere ritirato fuori un simpatico pasticcione, un personaggio caro alla memoria nazionale, super-pop nonostante il trascorrere dei decenni e molto familiare a tutti. Quasi più del Subbuteo, altra fissa generazionale di Letta. Il quale, da piccolo, guardava Carosello insieme a suo cugino - il figlio di Gianni Letta - e facevano a gara a chi indovinava la pubblicità successiva: «Ora c’è Calimero il pulcino piccolo e nero!», «No, arriva Jo Condor!».
Ora, la figura dell’uccellaccio cattivista è ancora fresca, e va a fare compagnia - politicamente parlando - ai falchi e alle colombe, alle pitonesse, al giaguaro (da smacchiare) e al tacchino (sul tetto) e soprattutto al cagnolino reale ossia a Dudù. Jo Condor è anche quello che grida: «Ma mi lasci, non c’ho il paracadute». Letta il paracadute ce l’ha? Il simpatico volatile è anche quello che dice, in una scenetta: «Bella sirena, dammi un bacio». La sirena si toglie la maschera e sotto c’è uno squalo. Sempre Silvio, stavolta non in veste di Gigante buono ma di simil-Caimano?
Il premier punta insomma su un immaginario vintage, cioè moderno. E qui azzecca la mossa. Sfida Renzi. Il paragone con Jo Condor buca l’immaginario quanto il fumettistico «spompo» («Bersani è spompo») pronunciato dal Rottamatore e rivaleggia con il repechage di Fonzie da parte di Renzi. A riprova che forse, più che con Berlusconi, la gara di Enrico è con Matteo. Chi dei due è Jo Condor e chi il Gigante buono?