Aldo Grasso, Corriere della Sera 19/09/2013, 19 settembre 2013
IL «NUOVO» SOTTILE STRETTO TRA DUE FUOCHI
Chi avrà guadagnato di più dal doppio scambio tra Rete4 e La7, dall’inversione di ruoli tra il mastino Gianluigi Nuzzi e Salvo Sottile? Su La7 è iniziato «Linea Gialla», il nuovo programma condotto da Sottile e dedicato all’approfondimento della cronaca, soprattutto nera (martedì, 21.20). Diciamo subito che a Sottile ha fatto bene liberarsi del format di «Quarto Grado», che vuol dire in sostanza della solita compagnia di giro, del palombellismo, dell’opinionismo dei soliti noti. Per il resto, «Linea Gialla» assomiglia molto all’antecedente Mediaset, giusto un po’ aggiustato con iniezioni di «Telefono giallo» per non cozzare troppo con l’identità meno pop e più informativa di La7. Non mancano i delitti più celebri, non mancano le opposte parti dei processi, criminologi come Roberta Bruzzone, avvocati, parenti delle povere vittime.
Tutti, per diverse ragioni, in cerca di visibilità. Ma si aggiunge, per esser più politically correct, un taglio di denuncia, con l’inchiesta sulle undici persone morte di tumore e sul possibile ruolo dei vapori tossici all’interno dei laboratori di Scienze del Farmaco dell’Università di Catania. Sottile è stretto tra due fuochi, il che non giova all’audience: il direttore Enrico Mentana, che sulla cronaca nera nel suo Tg ha sempre storto il naso, e il suo editore, Urbano Cairo, che sembra del tutto intenzionato a dare una verniciata pop alla rete (geniale la promozione del settimanale «Giallo» nei break pubblicitari!). Forse per non spaventare il pubblico di La7, nella presentazione del programma, Salvo ha messo le mani avanti: «Tratteremo la cronaca senza morbosità». Già, ma al di là delle buone intenzioni, «Linea Gialla» potrebbe presto scontrarsi con un curioso paradosso: si potrà aumentare l’ascolto senza spingere l’acceleratore sul morboso, senza serializzare all’infinito i delitti, senza costruire una compagnia di giro alternativa a quella Mediaset?
Aldo Grasso