Claudio Plazzotta, ItaliaOggi 19/9/2013, 19 settembre 2013
CAIRO: «LA7 INVESTE SUL LUNGO PERIODO
La Linea Gialla di Salvo Sottile al 2,35%, la Piazza Pulita di Corrado Formigli al 4,47%, la probabilità di perdere Maurizio Crozza da gennaio 2014 con annessi mal di pancia di Michele Santoro, e le perplessità di Enrico Mentana per il possibile sbarco di Miss Italia in palinsesto.
Insomma, un inizio di stagione televisiva 2013-2014 in cui le critiche non mancano a Urbano Cairo, nuovo editore di La7 dallo scorso maggio. Va tuttavia ricordato che, a differenza della allegra gestione Telecom Italia Media, i conti di La7, in questi primi quattro mesi e mezzo di cura Cairo, sono in miglioramento. E che ora l’editore si aspetta che gli investimenti fatti, col tempo, diano i loro frutti.
Domanda. Quali investimenti? Faccia degli esempi_
Risposta. Per esempio, al martedì, lo scorso anno, in prima serata andava in onda Sos Tata. Un programma che faceva circa il 2,5% e che costava meno di Linea Gialla. Non tanto meno, comunque, ma costava. Ora abbiamo fatto un investimento su Sottile con Linea Gialla, al martedì, un giorno in cui La7, storicamente, non è mai stata forte. È un investimento sul lungo periodo, su 40 puntate. Ieri (martedì, ndr) era la prima, lui deve crearsi un pubblico, attirare gente che prima, magari, non seguiva La7. Come ha fatto Rai 3 con Chi l’ha visto. Un pubblico diverso da quello tipico della rete. Certo, Linea Gialla si può mettere a punto, ma ho già visto cose buone.
D. La vicenda Crozza come si chiuderà?
R. Lui farà con noi il programma in autunno, da ottobre. E poi stiamo ragionando con il suo agente Beppe Caschetto. Per ora non c’è nulla di deciso in nessuna direzione.
D. Tenuto conto che lui e il suo agente stanno trattando con la Rai, le sembra plausibile che il servizio pubblico paghi circa due milioni di euro all’anno a Crozza per due anni (2014-2015), oltre ai costi del programma? Cosa diranno il cda Rai e la commissione di vigilanza? E Renato Brunetta?
R. Non lo so. Ripeto, al momento nulla è deciso.
D. L’inizio di stagione di La7, dal punto di vista degli ascolti, non è proprio scoppiettante. Anche il Tg di Mentana soffre un po’_
R. Beh, ora col Tg delle ore 20 siamo attorno al 7%, direi bene. La Gabbia di Gianluigi Paragone al 4% mi soddisfa se penso ai concorrenti. E anche il risultato di Formigli mi sembra buono, al 5,1% medio nelle prime due puntate. Per Sottile, ripeto, è il caso di riparlarne tra un po’. Quando iniziò su Rete 4 partì al 4%. In molti ancora non sanno che è arrivato a La7. Per questo lo abbiamo programmato in replica al pomeriggio di oggi (ieri, ndr) e anche questa notte (ieri notte, ndr). Pure Crozza, quando cominciò a La7, aveva medie del 3%. Poi è cresciuto fino oltre il 12%. In generale, ripeto, è presto per tirare conclusioni, siamo solo a settembre. E comunque Coffee Break e L’aria che tira sono già al 5%, la Gruber con Otto e mezzo sta sopra il 6%. La7, a livello di ascolti medi, conferma se non migliora quelli di un anno fa.
D. Dal punto di vista dei conti, come vanno le cose? Maggio e giugno si sono chiusi in pareggio, senza perdere. E vista la tradizione di La7, questo è già un gran successo_
R. Abbiamo messo sotto controllo i costi senza stravolgere nulla, e confermando i punti forti del palinsesto: Santoro, Formigli, Gruber e Crozza. Ora stiamo investendo su cose nuove, e attendiamo che gli investimenti diano i loro frutti. Ci vuole tempo, come per i settimanali quando li lanci. I risultati, comunque, stanno migliorando nettamente rispetto alla precedente gestione. Si è fatta pulizia di quello che non andava bene lo scorso anno, ora l’obiettivo è allargare il bacino di ascolto.
D. A questo scopo Sottile è già partito. Quando inizierà invece il nuovo programma pomeridiano di Rita Dalla Chiesa?
R. A fine ottobre.
D. La7 sta trattando per Miss Italia. E qui in molti si sono sentiti in dovere di fare dichiarazioni, manco fossero loro gli editori del canale. Come andrà a finire?
R. Nulla è deciso. È una trattativa che va per le lunghe. Nel frattempo, se ne è parlato molto e la vicenda ha avuto una copertura mediatica incredibile.
D. Una divagazione calcistica, da presidente del Torino. Vi siete molto arrabbiati per il rigore contro che ha portato al 2-2 col Milan. Ma perché l’allenatore del Toro, Giampiero Ventura, ha tolto Cerci, il migliore in campo, per mettere Larrondo, che poi si è rotto e vi ha lasciati in dieci sull’azione del rigore al Milan?
R. Perché Cerci era affaticato, come ha confermato l’ecografia fatta martedì. Ventura l’ha tolto per prevenire infortuni, ed è stato bravissimo a farlo.