Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  settembre 18 Mercoledì calendario

OGGI IL VOLO DEL CYGNUS DECOLLA L’HI-TECH

ITALIANO –
Dopo un rinvio di 24 ore per risolvere i problemi a un cavo di comunicazione tra la torre di lancio e il centro di controllo, gli ingegneri della Nasa e dell’Orbital Science Corporation hanno acceso la luce verde: il razzo Antares e il modulo di carico Cygnus possono partire, diretti alla Stazione spaziale internazionale. Il lancio è previsto per oggi tra le 16,50 e 17,05 (ora italiana), meteo permettendo.

Si tratta di un’altra nel nuovo corso dell’agenzia spaziale americana, che segna l’ingresso dell’Italia nel settore spaziale privato. Dopo il pensionamento degli Shuttle, la Nasa ha deciso di affidare alle aziende i viaggi di rifornimento per la stazione in modo da potersi concentrare sulle sfide più avanzate dell’esplorazione. La prima a raggiungere l’obiettivo è stata SpaceX, capace di realizzare la navicella Dragon (in grado di rientrare nell’atmosfera ed essere riutilizzata) e il vettore Falcon-9.

Oggi, alla società di Elon Musk (l’inventore del sistema di pagamento online PayPal) si affianca la Orbital Science Corporation, che ha vinto un appalto da 1,9 miliardi di dollari per portare sulla Iss nei prossimi anni circa 20 tonnellate di rifornimenti e attrezzature scientifiche. Così sono nati l’Antares, un razzo di classe media (due stadi, il primo con motori di derivazione russa alimentato a ossigeno liquido e cherosene e il secondo spinto da un motore a carburante solido) e il Cygnus, la navicella che dovrà agganciarsi alla Iss. E quella di oggi è la prova generale delle missioni (due all’anno) che dovranno volare per i prossimi anni.

Grazie all’apertura ai privati, la base di Wallops Island sta rifiorendo. Dopo essere stata al centro dei programmi missilistici e Mercury (da qui nel 1961 venne lanciato Enos, il primo scimpanzé che compì un’orbita terrestre) venne progressivamente abbandonata.

Per il nostro Paese quest’isola ha un valore particolare: nel dicembre 1964 da qui salì verso il cielo il satellite San Marco I, che fece dell’Italia la terza nazione, dopo Stati Uniti e l’Unione Sovietica, a lanciare un satellite nello spazio. Lo Stato della Virginia ha investito oltre 120 milioni di dollari per la realizzazione della rampa di lancio da cui partiranno Antares e Cygnus.