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 2013  settembre 19 Giovedì calendario

PASSIONE

«Amo ancora il mio sport, amo viaggiare con la mia famiglia e con tutte queste borse, cambiare albergo, vedere posti nuovi. La passione è la vera molla: quando mi accorgerò che non c’è più, allora comincerò a pensare di smettere» (Roger Federer).

TOMBA «Mi piace l’idea di poter viaggiare anche da morto e l’idea di una tomba non mi piace. Già deciso: cremazione, ceneri al vento e via» (Fabio Capello).

ALLEGRO «Benitez piace molto ai napoletani proprio per il suo modo di fare. È allegro, spesso pronto alla battuta. In questo mi somiglia e poi a me piace molto la sua filosofia di gioco. Si vede che le sue squadre cercano sempre di avere il controllo del gioco» (l’ex calciatore ed allenatore Bruno Pesaola).

ESPLOSIVO «Sinceramente non vedo Raikkonen che si arrabbia, mentre a livello di carattere Alonso per me è più debole. Ricordate Fernando con Hamilton alla McLaren? Tra i due la pace è durata poco e penso che il prossimo anno alla Ferrari finirà così. Io, ovviamente, sono il primo a sperare di sbagliarmi, anche perché per vincere il Mondiale costruttori servono due piloti forti e alla Ferrari ci vogliono due caratteri molto forti. Però, dei due, uno se la prende e l’altro se ne frega. La squadra si reggerà su un equilibrio esplosivo» (l’ex pilota della Ferrari René Arnoux).

OPERAI «Abbiamo talento, lo avrete visto. Gentile è incredibile, mai avevo visto uno della sua età con i mezzi che ha lui. Mi ha sorpreso. È un bravo ragazzo, il carattere lo aiuta tanto, unito alla forza fisica, alla difesa: starà già sulla bocca di tanti scout Nba. E poi Aradori è sempre più continuo, Datome ha fiducia nei suoi mezzi. Però non dimentichiamoci che siamo una squadra di operai» (Marco Belinelli, che oggi insieme ai compagni affronterà la Lituania nei quarti dell’Europeo di basket).

BINARI «Io aprirei i Giochi olimpici al calcio dei protagonisti principali, per allineare i binari del pallone al resto degli sport. Credo che gran parte del tentativo di cambiare il nostro calcio passi attraverso la nazionale di Prandelli, un uomo straordinario» (il ct dell’Italvolley Mauro Berruto).

MAI «Non sono mai stato allo stadio in vita mia. Dopo 20 minuti una partita mi annoia e mi addormento. Seguo però la Nazionale» (Andrea Bargnani).