Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  settembre 18 Mercoledì calendario

COSTA CROCIERE NON CI HA PERSO

La Costa Concordia è tornata in linea di galleggiamento, e siamo tutti felici per questo. Ma quali impatti ha avuto il naufragio all’Isola del Giglio sui conti di Costa Crociere? La nave Costa Concordia, varata il 2 settembre 2005 dalla madrina Eva Erzigova, era iscritta a bilancio per un valore di 380,4 milioni, comprese tutte le strumentazioni di bordo e i magazzini.
Il gruppo Costa ha ricevuto un rimborso assicurativo di 395 milioni di euro, con una plusvalenza, quindi, di quasi 15 milioni di euro. Inoltre ha già incassato 177,5 milioni di euro dall’assicurazione per indennizzi e rimborsi di costi sostenuti a copertura della responsabilità civile (oltre il 93% dei membri dell’equipaggio della Concordia e il 68% degli ospiti hanno accettato l’indennizzo offerto). Tutti i costi di rimozione della nave e gli ulteriori indennizzi sono comunque coperti da assicurazione, e Costa Crociere stima in altri 380 milioni di euro gli oneri che il gruppo dovrà sostenere in futuro a seguito dell’incidente avvenuto nella notte del 13 gennaio 2012.
Per paradosso, quindi, (non contando il danno di immagine prodotto dal disastro del Giglio), ha avuto impatti diretti immediati più negativi sul bilancio, l’incidente occorso alla Costa Allegra il 27 febbraio 2012 nell’Oceano Indiano. A seguito, infatti, di quel sinistro la Costa Allegra è stata ritirata dalla flotta Costa, e successivamente venduta, producendo una minusvalenza secca di 22 milioni di euro. Gli aridi numeri non devono però cancellare il ricordo del terrore sul volto dei 4.229 passeggeri a bordo della Costa Concordia in quella tragica notte, e la memoria dei 30 morti e dei due dispersi.
Tuttavia il gruppo Costa impiega 25.149 persone, di cui oltre 23 mila a bordo delle navi e 2.135 a terra, i cui destini, propri e delle famiglie, sono legati a stretto filo con la ripresa del comparto crociere.
Nel 2012 i conti di Costa hanno subito un leggero rallentamento, con fatturato a 3,006 mld di euro (-3,5% sui 3,116 mld nel 2011), e un utile sceso a 157 mln rispetto ai 431 mln del 2011. Il patrimonio netto è comunque ben solido a 4,858 mld di euro, in crescita del 5% sui 4,629 mld del 2011. I ricavi strettamente per crociere rappresentano il 66% del totale ricavi di Costa, che poi ha pure ricavi da voli aerei e da gestioni di bordo. Nel primo trimestre del 2013 l’occupazione delle navi Costa è stata ben oltre il 90%, in linea con le previsioni, e con prospettive di ulteriore crescita, per consolidare la posizione di prima compagnia crocieristica in Italia, Francia e Germania.