Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 18/9/2013, 18 settembre 2013
[...] Non era un giorno qualsiasi, quel 13 gennaio 2012. La mattina Standard & Poor’s aveva declassato di due gradini il rating dell’Italia da A a BBB+, lo spread con i Bund tedeschi era tornato su a 488 punti, Milano aveva chiuso per l’ennesima volta peggio delle altre Borse europee e mentre cadevano nuovi frammenti dal Colosseo era crollato perfino il titolo della Juve
[...] Non era un giorno qualsiasi, quel 13 gennaio 2012. La mattina Standard & Poor’s aveva declassato di due gradini il rating dell’Italia da A a BBB+, lo spread con i Bund tedeschi era tornato su a 488 punti, Milano aveva chiuso per l’ennesima volta peggio delle altre Borse europee e mentre cadevano nuovi frammenti dal Colosseo era crollato perfino il titolo della Juve. L’immagine della gigantesca nave bianca che si spegneva su un fianco per colpa di chi la governava causando danni enormi alla bellissima isola del Giglio sembrò dunque la metafora dell’Italia. Non solo agli occhi degli stranieri. Ce lo ricorda il tormentone sul comandante. Col Pd che accusava il sindaco di Palermo di aver abbandonato la città «come Schettino» e la Padania che titolava «Monti come Schettino» e i ribelli che rinfacciavano a Di Pietro «di portare l’Idv sugli scogli come Schettino» e via così… [...]