Gian Luigi Paracchini, Corriere della Sera 17/09/2013, 17 settembre 2013
«A 20 ANNI ERO BALBUZIENTE», LE CONFESSIONI DI CAVALLI
«Tutti pensano che io pasteggi a champagne e viva sempre in discoteca o a bordo piscina con donne bellissime e rockstar: un campione della mondanità. Invece è tutta finzione, sono solo un bravo attore».
In realtà la meraviglia di Roberto Cavalli, 72 anni (42 da stilista), 5 figli, svariate passioni, non è del tutto motivata. Se si naviga su un monumentale yacht color melanzana cangiante, con sfarzosi interni animalier, scrutando la riva fumando maxi-sigari, è difficile passare come timidi introversi. Per non parlare dei modelli di donne tigro-leopardate e di uomini leonini che negli anni 90 lo hanno portato alla celebrità in tutto il mondo con corollario d’uscite in yacht con Jennifer Lopez, Cindy Crawford, Sharon Stone, Lenny Kravitz. E ci sarà pure un motivo perché anche Matteo Renzi, al suo fianco con Silvia Grilli, direttrice di Grazia, nel presentare «Just Me», l’autobiografia (Mondadori, 288 pagg., 20 euro) scritta dallo stilista, si sia subito premurato di sottolineare come non si fosse messo «leopardato» per questo appuntamento milanese.
Ma al di là del confutare dal vivo la fama di perenne playboy in jeans, è proprio da questo libro, più sentimentale che autocelebrativo, a uscire un personaggio diverso da come ci s’attenderebbe. A cominciare dalle prime pagine dove Cavalli racconta di suo padre fucilato a Castelnuovo dei Sabbioni (Arezzo) e successivamente bruciato per rappresaglia nell’estate ’44 dai tedeschi della «Goring» con una settantina d’altri uomini.
L’amicizia con Renzi è nata l’anno scorso proprio durante una cerimonia in ricordo dell’eccidio e da qui l’approccio del sindaco al mondo della moda («un’eccellenza per il nostro Paese») in prima fila alla sfilata di Cavalli ma pure da Ermanno Scervino, altro marchio fiorentino doc.
«La straordinaria storia vincente di questo fiorentino di via Maragliano», come l’ha definita Renzi, nasce su una tragedia familiare e si snoda sulle difficoltà del giovane Roberto (balbuziente fino a 20 anni) che non gli impediscono però d’«imbroccare» straniere in piazza della Signoria, frequentare l’Istituto d’arte e coltivare il talento per la stampa su pelli e tessuti.
Parte fondamentale del libro è dedicata alle donne: sua mamma Marcella, la sorella Lietta che nella notte del ’44 gli teneva la mano, la prima moglie Silvanella sposata da giovanissimo, la seconda moglie, quasi miss universo Eva Duringer, austriaca, suo braccio destro in azienda, ma anche la neozelandese Gloria, persa, cercata, ritrovata, ripersa e tante altre fidanzate «tutte sinceramente amate».
Il successo di Cavalli comincia negli anni 70 in un negozietto a Saint-Tropez dove entrano Brigitte Bardot e Mick Jagger e, fra alti e bassi, tiene, anzi da quei giorni si è iper-moltiplicato. Ma questo non è un aspetto che lo intrighi più di tanto: yacht e sigaroni non guariscono certe sottili, romantiche nostalgie.
Gian Luigi Paracchini