Mario Ajello, Il Messaggero 11/3/2013, 11 marzo 2013
«NON SONO IO GRILLINA, È GRILLO PUPPATIANO»
Onorevole Puppato, ha già fatto una telefonata a Grillo per dirgli: lo facciamo questo accordo?
«Non l’ho chiamato».
Non lo chiamerà neanche nelle prossime ore?
«La farò una telefonata ma non è questa la cosa importante».
E quale sarebbe?
«Quella di proporre, come mi accingo a fare, un nuovo modello di dialogo».
Ovvero, a un grillino la presidenza della Camera e voi la loro disponibilità ad appoggiare il governo?
«Ma per carità. Bersani non ha offerto affatto la presidenza della Camera ai 5 Stelle. Nessuna poltrona, nessun mercanteggiamento, nessun inciucio, nessuna coalizione. Io sto preparando una piattaforma programmatica sul web, con punti qualificanti di cambiamento radicale e con l’indicazione dei tempi per fare una seria di riforme».
E poi?
«Poi, i 5 Stelle, Sel e la società civile interessata a questo discorso contribuiscono a precisarlo e insieme si cercherà di attuare un programma per circa un anno».
Ma Grillo dice che se i suoi dicono ok, lui se ne va.
«Neanche lui vuole capire che non si tratta di un matrimonio, ma di una breve convivenza nell’interesse del Paese».
Perché proprio a lei Bersani ha affidato la moral suasion presso i 5 Stelle?
«Forse perché conosce la mia storia. Sono la più grillina del Pd e la più piddina dei grillini».
Ma davvero?
«Si vada a guardare il mio programma, che definirei francescano e insieme un po’ grillino, per le primarie. Molto concentrato sul’economia verde, sui costi e sulla moralizzazione della politica».
Andrà inseguendo i grillini per i corridoi di Camera e Senato sventolando quel programma?
«Ma quali inseguimenti! Molte idee sono le stesse, mettiamole in comune su una piattaforma programmatica web e cominciamo a lavorare per l’Italia».
Non le sembra velleitario o leggerino tutto ciò?
«Sarebbe meglio secondo lei la solita solfa dell’io do una cosa a te e tu dai una cosa a me? Quelle liturgie sono vecchie. E il mondo è cambiato».
Il referendum tra i grillini per dire sì o no al Pd?
«Vediamo se lo fanno e speriamo che dicano di sì».
Lei lo conosce Grillo?
«Direi proprio di sì».
Ce lo racconta?
«Un grande artista, una persona impegnata. Non è mica un pazzo».
Perché lo conosce?
«La mia storia e la sua si sono intrecciate. Nel 2007, quando governavo la mia città, Montebelluna, sono stata premiata come il primo sindaco a 5 Stelle».
Grillina ante-litteram
«Grillo inventò quel premio nello spettacolo Reset e lo diede a coloro, a me per prima, che hanno realizzato città modello dal punto di vista ambientale, sociale, familiare. Non sono io grillina, è Grillo puppatiano».