Gianni Mura, la Repubblica 15/9/2013, 15 settembre 2013
DAI GIOCHI A BOGLIASCO I GIORNI DEL NASCONDINO
UNO spettro s’aggira per l’Italia: l’organizzazione delle Olimpiadi nel 2024. Farebbero felice il sindaco di Roma, Marino.
Non erano state bellissime e toccanti quelle del ’60? Ma farebbero felice anche il sindaco di Milano, Pisapia. Un piatto forte dopo l’antipasto di Expo 2015. Felicissimo anche Maroni, basta che si organizzi in Lombardia e va bene tutto, dalle feste in onore di Hitler al campionato europeo dei mangiatori di cocomero. Per non dire delle cosiddette spontanee ma organizzatissime manifestazioni di chi sforava le quote latte. Per inciso, come direbbe un chirurgo, le sanzioni europee costano 75 euro a ogni italiano, lattanti inclusi. Ma queste, direbbe Totò, sono quisquiglie, bazzeccole, pinzillacchere. Tiremm innanz, come pare abbia detto Amatore Sciesa, e diamo un taglio alle citazioni. A titolo esclusivamente personale vorrei dire che una delle pochissime buone iniziative del governo Monti che ieri c’illuse, o Ermione, fu quella di un ’no, grazie’ a una candidatura anti-Tokyo, e gliene fui greto, come direbbe un torrente. Non vedo cosa sia cambiato, nel frattempo. E se mi volto indietro e penso ai mondiali di calcio del ’90 e a quelli di nuoto del 2009 mi pare che ci sia stato uno strascico di azioni giudiziarie e che la tanto sbandierata costruzione firmata da Calatrava stia ancora aspettando il varo. Ma è solo questione di tempo, come cantava Nicola Arigliano. A Milano ci hanno fatto una testa così dopo che il palazzo dello sport era stato schiantato dalla neve. Risorgerà tra un anno, massimo due. Era il 1985. E lo stiamo ancora aspettando.
Arallegrare il panorama olimpico la proposta del professor Yasuo Hazaki, docente alla Josai International University. «Mi piacerebbe che il nascondino venisse incluso tra gli sport dimostrativi di Tokyo 2020 per diventare ufficiale nell’edizione successiva», ha dichiarato al Daily Telegraph. Fosse mai in Italia quell’edizione, saremmo a cavallo. Nessuno è più abile di noi nel nascondere scontrini, guadagni, reati, anche le cose più evidenti sono nascoste o mascherate. Sul professor Hazaki non è il caso di ironizzare, perché presiede un comitato che rappresenta un migliaio di adulti affetti dalla sindrome di Peter Pan, che trovano utilità in questo passatempo per bambini. «Servono corsa, equilibrio e la capacità di restare immobili per minuti, è uno sport che richiede intuito e collaborazione», ha detto il professore. E ha aggiunto: «E’ largamente diffuso, chi non ci ha mai giocato da bambino? Credo che tutti sosterranno la mia petizione». Anche lo scippo è largamente diffuso, ma nessuno lo ha ancora proposto come sport, magari con qualche variante presa da altri giochi diffusi, tipo rialzo e bandiera. Ora, è ben vero che in Olimpiadi del passato s’è visto di tutto, dal tiro alla fune al nuoto con ostacoli, ma la petizione del professor Hazaki è legata a un granello di sabbia, come cantava Nico Fidenco, e anche meno. Perché il Cio ha abolito gli sport dimostrativi. E quindi, come direbbe la sora Cecioni, de che stamo a parlà?
Parliamo di parole. Che un papa scriva a un giornale è certamente uno scoop, ma dal mio punto di vista non è la sola caratteristica di eccezionalità. Intanto, ha scelto la carta. Ha scritto una lettera, non un’email. E poi, pur esprimendosi ex cathedra, ha usato un linguaggio perfettamente piano, chiaro, comprensibile a tutti. Teniamocelo stretto, voto 9. A proposito di linguaggio, largo spazio sui giornali di giovedì alle nuove parole entrate nel vocabolario Zingarelli edizione 2014. In italiano, new entry. Da hashtag a rottamatore, su Repubblica se n’è occupato Stefano Bartezzaghi, Tanto nomini, come direbbe Lotito, con quel che segue. Resisto anche alla tentazione di dire a chi di dovere che calpestabile sarà pure una new entry del 2014,ma nei contratti d’affitto è presente da mezzo secolo almeno. Sorvolo anche su alcune nefandezze come sbigliettamento e pedaggiare. Sono attratto da asteriscare, ossia contrassegnare con un asterisco. Contropropongo, senza il permesso di Goscinny e Uderzo, asterixare. Dilettarsi leggendo un fumetto di Asterix è troppo lungo, dobbiamo guadagnare tempo, il tempo è denaro. Se però mettere un asterisco è asteriscare, mettere un punto dovrebbe essere puntare e, già esistendo virgolettare e svirgolare, mettere una virgola si dovrebbe dire virgolare. E poi bisognerebbe trovare una parola che consideri anche le minoranze. Punteggiatura richiama la famiglia più numerosa, quella dei punti, ma va messo a punto, appunto, un termine che rappresenti tutti i segni.
Per tutti i sogni, si prega di ripassare. E intanto ripassare la lezione. Come poteva Luca De Prà pensare di spiare l’allenamento doriano senza essere visto? Va be’, si era steso nella boscaglia, che è quasi un anagramma di Bogliasco, in tuta mimetica ma sono manovre elementari, il controspionaggio funziona più dello spionaggio, tant’è che ieri la Gazzetta ha pubblicato i travestimenti prediletti dagli osservatori di Sacchi e Mazzarri. Dispiace che De Prà, allenatore dei portieri e nipote del grandissimo portiere Giovanni De Prà, sia stato immediatamente sospeso dal Genoa. Repetita iuvant, come direbbe Lotito: il nascondino è uno sport sempre più diffuso, sia per le persone sia per le responsabilità. E allora 7 a Guidolin, che non fa mai allenamenti a porte chiuse e insiste con la tuta.