Fulmini, 14/9/2013, 14 settembre 2013
DISPERATO
«Quarto nelle ultime gare e quarto mercoledì nella gara in kart. Sono disperato» (Valentino Rossi).
FORTUNATO «Sono un ragazzo fortunato: sto realizzando un sogno, circondato dagli amici. Voglio vincere e non ho paura di farlo. Anche perché se quest’anno non prendo il titolo, non è grave. Sono un esordiente, non dimenticatelo. I veri favoriti si chiamano Lorenzo e Pedrosa: sono loro, quelli sotto pressione» (Marc Marquez).
GRINTA «Cerco di diventare un pilota completo. Di Vale vorrei la grinta nelle battaglie, di Marquez il coraggio. Però Marquez al fratello consiglia di cadere per capire il suo limite, Vale no. Noi pensiamo che si possa evitare di cadere…» (Luca Marini, fratello di Valentino Rossi alla sua prima gara in Moto3).
SUPER «Bisognerà studiare qualcosa e qualcosa troveremo perché Horner sta tirando fuori dati sorprendenti. Non pensavamo potesse essere un rivale così forte per la vittoria finale. In testa però c’è ancora Vincenzo che sta dimostrando di essere un corridore super. Un grande campione. La Vuelta la vinciamo noi» (Beppe Martinelli, il direttore sportivo).
METÅ «Ho fatto sempre la metà della metà di ciò che potevo fare. Del resto due sono stati i miei principi fondanti: “Lavorerei volentieri... Purtroppo non ne ho il tempo”, l’altro: “Non è importante essere ricchi, ma vivere come se lo si fosse”» (Nicola Pietrangeli, ex tennista).
VINCERE «Dopo il 26 maggio, abbiamo dovuto raccogliere quello che era rimasto di noi, in una dimensione psicologica compromessa. Siamo però sicuri di averlo concluso in maniera soddisfacente, e di aver costruito una squadra competitiva. È una Roma molto diversa da quella dell’anno scorso: pensavamo che il talento bastasse per intraprendere un percorso in maniera brillante, ma abbiamo dovuto guardare con attenzione al fatto che non si concretizzava niente di importante. Così abbiamo voluto gente più presente, abituata a vincere» (Walter Sabatini, D.s. della Roma).
RECORD «I record sono fatti per essere battuti, ma difficilmente Gigi - cui ho fatto i miei complimenti - o altri riusciranno a batterne un altro: 75 partite in azzurro giocate da capitano. Un primato di cui sono fiero» (Fabio Cannavaro).
BASTONATE «Se sono convinto che un giocatore abbia sbagliato, lo bastono subito dopo la partita perché il lunedì è tardi» (Paolo Di Canio, tecnico del Sunderland).