Carlo Fusi, Il Messaggero 13/9/2013, 13 settembre 2013
LA RISERVA DELLA REPUBBLICA RITORNA IN PRIMA LINEA
Giuliano Amato, classe 1938, è stato nominato giudice della Corte Costituzionale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E’ l’ultimo, per il momento, di una lunghissima lista di incarichi, tutti assolutamente prestigiosi, collezionati «dal professor Amato», come recita il comunicato del Quirinale.
EX PREMIER, EX MINISTRO
Del resto è lo stesso neo giudice costituzionale ad ammetterlo nella biografia che ha scritto di suo pugno e ha postato sul suo blog: «Capisco che si resti colpiti dai tanti incarichi che ho avuto e da quelli che ancora esercito». Con l’aggiunta di una puntualizzazione in risposta ai tanti che - anche in questa occasione: dai 5Stelle alla Lega, a Fdi e Di Pietro - hanno criticato la nomina: «Non sempre le carriere di successo sono frutto di intrallazzi, né sono necessariamente dovute a status familiari privilegiati». Due volte capo del governo (la prima nel 1992, quando in una situazione drammatica per la lira colpita dalla speculazione dei mercati, varò il prelievo forzoso sui conti correnti); più volte ministro, anche del Tesoro nel governo Goria, primo socialista a via XX Settembre; membro di svariati board in prestigiose istituzioni internazionali; ex vicepresidente della Convenzione europea che doveva scrivere la nuova Costituzione della Ue, Amato è in realtà soprattutto uno profondo studioso, curioso del mondo in cui vive, giunto alla politica - il che lo contraddistingue rispetto a tanti altri, vecchi e nuovi, rottamandi o meno - dopo aver ottenuto riconoscimenti e incarichi accademici di assoluto rilievo: «Sono arrivato alla politica dopo aver soddisfatto tutte le mie ambizioni», annota. Le sue competenze sono vastissime (come le sue pensioni, dicono quelli che non gli vogliono bene e lui ha sempre ribattuto di darne gran parte in beneficenza) e universalmente riconosciute: in Italia e negli Usa, dove conta su solide amicizie e intensi rapporti con l’establishment. «Avendo un alto concetto di me - disse in una intervista - ritengo di essere il solo giudice della mia persona. Il mio Io non dipende dagli altri».
IL RAPPORTO CON CRAXI
Sposato da più di mezzo secolo con la signora Diana; due figli: l’avvocato Elisa («Si occupa lei di querelare chi mi diffama e vince tutte le cause») e l’attore Lorenzo, la carriera politica di Amato è in gran parte legata al rapporto con Bettino Craxi, di cui fu sottosegretario a palazzo Chigi quando l’ex leader psi fece il premier, e successore nella guida del partito quando Tangentopoli costrinse Craxi a farsi da parte. «Gli devo molto, ma non tutto», disse comunque Amato. Ed è vero. Nessuno più di lui merita l’etichetta di civil servant o di riserva della Repubblica. Dottor Sottile per stampigliatura di Eugenio Scalfari, definizione che non l’ha mai entusiasmato, il 2 giugno 2008 annunciò il ritiro dalla politica. Ma evidentemente la politica e le istituzioni non possono rinunciare ad uno come lui.