Vittorio Da Rold, Il Sole 24 Ore 12/9/2013, 12 settembre 2013
SVOLTA NEI CONTI DI ATENE: TORNA IL SURPLUS PRIMARIO
L’austera medicina è amara, ma il medico è riuscito a convincere il paziente greco a berla e ora si vedono i frutti. Atene è più vicina al raggiungimento del surplus primario di bilancio (escluso cioè il costo del debito) per la prima volta in più di un decennio, un fatto che aiuterà il Paese mediterraneo ad agguantare quel piano supplementare di 11 miliardi per ridurre il deficit previsto nel biennio 2014-15. «Un piccolo miracolo sta avvenendo in Grecia - ha detto il premier Antonis Samaras - per la prima volta da anni stiamo superando i nostri obiettivi di bilancio».
La buona notizia ha in effetti del miracoloso: i dati di agosto relativi solo alle operazioni del Governo centrale (esclusi enti locali e imprese pubbliche) hanno registrato un avanzo primario di 2,9 miliardi di euro per i primi otto mesi dell’anno, a fronte di un deficit di 1,4 miliardi nell’agosto di un anno fa. Risultato ben al di sopra degli obiettivi stabiliti dall’ultimo piano di salvataggio, che stimava un deficit di 2,5 miliardi di euro per questo punto dell’anno.
Come è stata possibile questa performance? Atene è riuscita a ridurre salari e pensioni del 30% in media, a contenere le spese per investimenti, ridotte di 1,3 miliardi, e i rimborsi ai contribuenti, ritardando i pagamenti per 683 milioni su 1,8 miliardi totali. Le entrate, invece, sono inferiori di un miliardo rispetto alle stime, sebbene le indirette abbiamo incassato 328 milioni in più del previsto sempre nei primi 8 mesi. Insomma un "forcing" eccezionale.
Parlando alla stampa, il vice ministro delle Finanze Christos Staikouras, ha rassicurato sul fatto che il bilancio totale delle amministrazioni pubbliche - compresi gli enti locali e le imprese di proprietà dello Stato - è in linea con il raggiungimento di un surplus primario nel 2013. «Surplus che sarà il più alto tra i membri dell’Eurozona», ha detto il vice ministro e che è elemento pregiudiziale per la concessione del terzo piano di aiuti.
Ci sono ovviamente dei possibili inciampi al raggiungimento dell’obiettivo di fine anno: la capacità dei cittadini, alle prese con una crisi che dura da sei anni, di essere in grado di pagare le imposte sul reddito, quelle sulle proprietà immobiliari e il bollo auto, un serie di obblighi fiscali tutti in scadenza a fine anno. Ma i dati del turismo (17,5 milioni di visitatori raggiunti nei primi otto mesi) segnano un milione di turisti in più, per un incasso di 11,5 miliardi di euro di ricavi.
Intanto secondo i dati del bilancio, il debito pubblico arriverà al 173,2% nel 2013, al 174,7% nel 2014, al 171,5% nel 2015, al 164% nel 2016 mentre la spesa per interessi sarà di 8,3 miliardi quest’anno, di 9,7 miliardi nel 2014, 10,8 miliardi nel 2015 e 11,2 miliardi nel 2016.
Una situazione insostenibile con un Pil che quest’anno dovrebbe raggiungere i 183 miliardi (-25% dall’inizio della crisi), per ridursi a 182 miliardi l’anno prossimo, risalire a 187 nel 2015 e a 196 miliardi nel 2016.
Certo, resta il problema di intaccare il debito che necessiterà di una seconda ristrutturazione, vuoi tagliando gli interessi o allungando i tempi di restituzione o, terza ipotesi caldeggiata dall’Fmi, un secondo taglio del debito.
Molti sono stati i sacrifici che i greci hanno dovuto subire quando si sono visti tagliare stipendi e pensioni di oltre il 30% e nel contempo aumentare le imposte sugli immobili, il carburante, i beni di consumo e i redditi personali.
Questa doppia stretta sul fronte di uscite (meno salari e pensioni) e il contestuale aumento della pressione fiscale ha ridotto drasticamente i consumi interni riportandoli al livello di un decennio fa; ma ha rimesso i conti in ordine e ridotto il deficit delle partite correnti. Una buona carta da giocare quando arriverà la troika a fine mese per verificare nuove misure dopo il risultato del voto tedesco.
Evento seguito con molta attenzione ad Atene, dove però tutti concordano che qualsiasi sia il Governo che si formerà in Germania dovrà dare un altro aiuto alla Grecia, che ora ha dato prova di buona volontà.
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