www.cinquantamila.it/fiordafiore 13/9/2013, 13 settembre 2013
In arrivo un decreto sulle aziende municipalizzate • Il gruppo Riva manda a spasso millequattrocento dipendenti • Lunedì cominceranno i lavori per sollevare la Costa Concordia • Casali umbri trapiantati in Veneto • Il crollo delle eredità Municipalizzate Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri un decreto legge sulle municipalizzate, quelle 3
In arrivo un decreto sulle aziende municipalizzate • Il gruppo Riva manda a spasso millequattrocento dipendenti • Lunedì cominceranno i lavori per sollevare la Costa Concordia • Casali umbri trapiantati in Veneto • Il crollo delle eredità Municipalizzate Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri un decreto legge sulle municipalizzate, quelle 3.600 società partecipate dai Comuni che dal perimetro classico dei servizi pubblici locali, come energia, trasporti e rifiuti, si sono ampliate anche verso la cultura, lo sport, il commercio. Secondo le anticipazioni, dopo due anni di bilancio in perdita per la municipalizzata, il Comune sarà obbligato a venderne le quote se ha una partecipazione di minoranza. Se ne possiede più del 50% sarà obbligato a liquidarla. Inoltre per ripianare le perdite non ci sarà più l’intervento dello Stato: spetterà ai sindaci con l’aumento delle tasse locali, dalle addizionali Irpef alla service tax che verrà. In alcuni settori come l’acqua, i trasporti e i rifiuti saranno incentivate le alleanze fra Comuni (Salvia, CdS). Cda In Italia i componenti dei consigli d’amministrazione delle municipalizzate sono 24mila (ibidem). Ilva Il gruppo Riva ha deciso la chiusura immediata di sette stabilimenti e di due società di servizi e trasporti facenti capo a Riva Acciaio sparsi in Italia: da oggi 1.400 dipendenti dovranno restare a casa. I vertici dell’Ilva fanno sapere: «La magistratura ha bloccato i nostri conti correnti: non possiamo fare altrimenti». Mercoledì la Guardia di Finanza ha messo i sigilli su circa un miliardo di beni personali della famiglia Riva. Così come prevedeva il decreto di sequestro firmato dal gip Patrizia Todisco il 22 maggio scorso (e poi confermato dal tribunale del Riesame) bisognava sequestrare otto miliardi di euro dai conti dei padroni dell’acciaio italiano. Era il frutto, secondo i giudici, dell’ingiusto arricchimento della famiglia Riva che per anni avrebbe inquinato Taranto e fatto ammalare e morire i suoi abitanti «in nome del profitto e del guadagno personale». In un primo momento la Finanza aveva trovato poco più di un miliardo nelle casseforti di famiglia. A luglio era stata autorizzata l’aggressione di altre società (Riva Acciaio, Riva Energia e Muzzana Trasporti), tutte attività come ammette la stessa famiglia che «non rientrano nel perimetro gestionale dell’Ilva». E infatti sono stati sequestrati anche 71milioni di quote Alitalia, dove Riva è il primo azionista privato. «Con questo provvedimento - sostiene ora il gruppo - non esistono più le condizioni operative ed economiche per la prosecuzione della normale attività». Continua a lavorare lo stabilimento di Taranto, gestito dal commissario straordinario Enrico Bondi. Concordia Lunedì alle 6 del mattino cominceranno le operazioni per raddrizzare la Costa Concordia all’Isola del Giglio (è lì dal 13 gennaio 2012). Per sollevarla (114mila tonnellate, 300 metri di lunghezza) saranno al lavoro 500 persone di 26 nazionalità. Mare permettendo, si calcola che per la rotazione della nave, il cosiddetto parbuckling, ci vorranno 10-12 ore. Una volta stabilizzata la nave, sarà ancorata in attesa della primavera, quando comincerà il suo ultimo viaggio verso un porto (forse Piombino) per lo smantellamento. Franco Gabrielli, capo della Protezione civile e commissario delegato dal governo per tutta questa operazione: «Il principale punto interrogativo riguarda la capacità della struttura di resistere agli sforzi cui sarà sottoposta». Paesaggio Sempre più diffusi i ladri di paesaggi: giardinieri e contadini che, per soldi, tolgono qualcosa di caratteristico al loro territorio per portarlo altrove. Il caso più famoso è quello degli olivi secolari della Puglia: vengono sradicati per ripiantarli nei giardini di ricchi appassionati. Un albero secolare può costare anche 10mila euro, compreso di espianto e reimpianto. Però si rubano anche trulli (non meno di 20mila euro), muretti a secco (non meno di 300 euro a metro) eccetera. Si sono viste, inoltre, rocce provenienti dalla Sardegna piazzate vicino alle piscine, casali umbri ricostruiti in Veneto e spiagge dove c’erano scogliere (Foschini, Rep). Eredità Chi eredità prende sempre di meno. Dal 2000 il 2010 il flusso stimato delle successioni di beni mobili e immobili è sceso da 95 a 75 miliardi. Sono cresciuti del 40% gli anziani che vendono la casa dove vivono in nuda proprietà (Schiavazzi, Rep).