Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  settembre 10 Martedì calendario

ATTORI E SPORTIVI IN PENSIONE UN PO’ PIÙ TARDI


[segue la bussola]

Nove anni di tempo, a partire dal prossimo gennaio, per allineare gradualmente a 64 anni il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia di attrici e attori, mentre nello stesso periodo, ovvero dal gennaio 2014 al 2022, il percorso di allineamento delle età si fermerà a 61 anni per i cantanti d’entrambi i sessi. E ancora: nuovo minimo a 53 anni (dall’anno prossimo per gli uomini e sempre dal gennaio 2022 per le donne) per il ritiro di coloro che erano iscritti al fondo sportivi professionisti prima dell’entrata in vigore della riforma Dini del 1995. Mentre per ballerini e tersicorei lo scatto sarà immediato: da 45 a 46 anni da gennaio venturo, anno in cui per tutte le categorie nominate esce di scena il sistema delle cosiddette "finestre mobili" per lasciar posto al meccanismo generalizzato di aggancio dei pensionamenti alla speranza di vita, come previsto dal sistema contibutivo. Un discorso che vale anche per i lavoratori marittimi addetti al servizio di macchina, altra categoria toccata dal provvedimento, per i quali il calcolo del pensionamento di vecchiaia passa dagli attuali 20 anni di effettiva navigazione e 55 di età a 20 anni di effettiva navigazione e 56 anni di età, che verranno gradualmente incrementati fino a 58 anni a decorrere dal 2018.
Eccole le novità principali in arrivo per i lavoratori iscritti ad alcune gestioni ex-Inpdap, ex-Enpals ed Inps con il regolamento approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Il Dpr ha superato lo scoglio dell’esame definitivo a un anno e nove mesi dall’entrata in vigore della riforma Fornero (articolo 24 del Dl 201 del 2011), che ha elevato i requisiti di pensionamento per la generalità dei lavoratori. Un intervallo lunghissimo nel corso del quale si è sviluppato in confronto serrato sul cuore del provvedimento, vale a dire l’armonizzazione dei requisiti pensionistici per i comparti Difesa, Sicurezza e del vigili del fuoco, i quattro articoli poi stralciati poiché è prevalsa, anche nei pareri parlamentari del giugno scorso, la tesi della "specificità" di queste categorie, per le quali gli adeguamenti previdenziali post riforma sono ora rinviati all’esito di un confronto con i sindacati di categoria a un tavolo che verrà aperto al dipartimento Funzione pubblica e nel quale si discuterà anche della nuova area di contrattazione. «Il coinvolgimento dei sindacati e delle rappresentanze militari sul provvedimento – ha fatto sapere il ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione, Gianpiero D’Alia – conferma la piena volontà del Governo di riconoscere un’attenzione specifica ai lavoratori di questi comparti e di trovare attraverso il confronto soluzioni positive per i lavoratori».
Nella nota diffusa ieri al termine del Consiglio dei ministri non si dà conto delle platee potenziali di lavoratori interessati ai nuovi adeguamenti dei requisiti per la pensione ma si conferma che dall’applicazione del regolamento sono attesi risparmi per 526,4 milioni di euro nei prossimi dieci anni; risorse che saranno destinate «sempre ad interventi in materia previdenziale». Il Dpr, che contiene anche una norma di salvaguardia per i lavoratori di queste ristrette categorie che si trovassero nella transizione da un ammortizzatore sociale alla pensione senza tutele, cambia anche le regole speciali per il pensionamento che erano state introdotte a favore dei poligrafici di aziende in crisi. Il prossimo gennaio passa da 32 a 35 anni il requisito contributivo necessario per il ritiro anticipato, venendo a cadere il vecchio abbuono di tre anni. Il requisito contributivo sale ulteriormente a 36 anni nel 2016 e 37 anni nel 2018. Aumenta da 65 a 66 anni l’età per l’ammissione alla pensione di vecchiaia degli spedizionieri doganali

LA BUSSOLA–
I principali requisiti per la pensione di vecchiaia, categoria per categoria, dal 2014

• PALCOSCENICO
Gli aumenti dei requisiti per ballerini e attori
Per ballerini e tersicorei si prevede l’aumento da 45 a 46 anni del requisito anagrafico utile al conseguimento della pensione di vecchiaia, assorbendo, di fatto, il prolungamento di un anno dell’attività stabilito in precedenza dalla cosiddetta "finestra mobile".
Per gli attori ci sarà un aumento generalizzato dei requisiti per l’accesso alla pensione attraverso la progressiva convergenza, fra uomini e donne, dei requisiti anagrafici per il conseguimento del diritto alla pensione. Per gli uomini occorerranno 64 anni dal 2014.
Le donne dovranno compiere 60 dal 2014, 61 dal 2016: dal 2022 occorreranno 64 anni
L’armonizzazione opera nei confronti di coloro che accedono al pensionamento con il sistema di calcolo misto, in quanto tale adeguamento è già stato effettuato nei confronti dei lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre successivamente al 1° gennaio 1996
• MUSICA FINITA
Così andranno in pensione i cantanti lirici e leggeri
Per quanto concerne la platea dei lavoratori iscritti al Fondo Lavoratori dello spettacolo - gruppo canto – sono compresi i cantanti di musica leggera, gli artisti lirici e i concertisti – l’articolo 8 del Dpr stabilisce l’elevazione del requisito anagrafico, per gli uomini, a 61 anni dal 1° gennaio 2014.
Per le donne, da 57 a 61 anni (l’equiparazione con gli uomini – come nel caso degli attori, avverrà nel 2022), con un incremento di un anno ogni due anni solari.
L’armonizzazione opera nei confronti di coloro che accedono al pensionamento con il sistema di calcolo misto, in quanto tale adeguamento è già stato effettuato nei confronti dei lavoratori con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dopo il 1° gennaio 1996 (e che quindi sono soggetti, per la determinazione dell’assegno, solo al sistema di calcolo contributivo).
• VIAGGI DI LAVORO
Spedizionieri, un anno in più
Sconto al personale viaggiante
Gli spedizionieri doganali andranno in pensione di vecchiaia a 66.
Nel contempo sarà loro consentito accedere al pensionamento anche con l’istituto della totalizzazione, cioè la somma gratuita dei contributi accreditati in gestioni diverse.
Invece, per il personale addetto ai pubblici servizi di trasporto che rivesta la qualifica di "personale viaggiante", svincolato dal possesso del titolo abilitante, raggiungeranno la pensione di vecchiaia con requisiti ridotti di cinque anni rispetto al regime valido per la generalità degli assicurati.
Ciò significa che un uomo, dal 2014, potrà andare a 61 anni e tre mesi se fin da subito, come si dovrà chiarire, opera l’aggancio con
la speranza di vita (che nel resto del sistema pubblico ha ritoccato di tre mesi i requisiti a partire da quest’anno)
• IL PILOTAGGIO
Lavoratori marittimi,
il nuovo regime
Anche per i piloti del pilotaggio marittimo viene prevista la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia raggiunto il requisito anagrafico ridotto di cinque anni rispetto a quelli tempo per tempo in vigore nel regime generale obbligatorio. Oggi l’età pensionabile è prevista invece a 60 anni per gli uomini e a 55 per le donne.
È stata rivista la disciplina dell’istituto della pensione anticipata di vecchiaia, che prevedeva l’erogazione del trattamento pensionistico al compimento del cinquantacinquesimo anno di età per uomini e donne con 20 anni di anzianità contributiva, di cui almeno 10 anni di effettiva navigazione al servizio di macchina o di stazione radiotelegrafica di bordo. Il requisito anagrafico è, infatti, innalzato a 56 anni di età fino al 31 dicembre 2014, dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 al raggiungimento di 57 anni di età. Dal 2018, il requisito anagrafico è fissato al raggiungimento dei 58 anni
• RITIRO DAL CAMPO
Sportivi a riposo a 53 anni
Poligrafici, meno sconti
Per la platea dei lavoratori poligrafici dipendenti di aziende in crisi viene stabilito, con decorrenza 2014, un incremento da 32 a 35 anni effettivi dei requisiti contributivi utili per il raggiungimento della pensione, con superamento dell’abbuono di tre anni fissato in precedenza.
Il requisito contributivo è poi incrementato a 36 anni dal 1° gennaio 2016 e a 37 anni dal 2018.
Quanto ai lavoratori iscritti al Fondo sportivi professionisti, per i quali, ai fini del conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia, è previsto un graduale allineamento dei requisiti anagrafici. Uomini e donne, dal 2022, andranno in pensione alla stessa età: 53 anni (requisito che vale dal prossimo anno per gli uomini). Le donne, dal 2014, dovranno compiere 49 anni, quindi il requisito anagrafico si innalzerà di un anno ogni due. L’armonizzazione opera nei confronti di coloro che accedono al pensionamento con il sistema di calcolo misto