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 2013  settembre 13 Venerdì calendario

PANCIA

«Se i tifosi hanno mal di pancia, prendessero l’Alka Seltzer...» (Claudio Lotito dopo le critiche ricevute per il mercato estivo della Lazio).

CUORE «L’altro giorno, fuori dall’albergo, c’erano i tifosi che a suon di cori lo invitavano a restare, e in 16-17 anni di Nazionale non avevo mai visto una cosa simile. È un c.t. che ha conquistato il cuore della gente» (Gianluigi Buffon parlando dell’addio di Cesare Prandelli alla Nazionale dopo il Mondiale).

PUGNO «Il calcio è il diaframma della società. Il romano è di cuore aperto, ti fa sentire a casa. La contraddizione è evidente, ci vuole pugno durissimo, ma non chiudere gli stadi per i 50 dei raid o dei “buu”. La verità? In Italia è tutto permesso perché nessuno paga mai. Non solo nel calcio» (Claudio Ranieri).

OCCHI «Non ho mai visto battere i rigori in un modo così glaciale. Balotelli mi sembra poco impressionabile. Senza arrivare a cosa fece Grobbelaar contro la Roma, un portiere prova sempre a condizionare chi tira, magari fissandolo negli occhi. Con lui non funziona» (Stefano Tacconi).

ASTINENZA «Un attaccante sa che tirare i rigori è anche un modo di segnare nei periodi di astinenza. Balotelli è uno che non rinuncia, io ero pronto a lasciare il ruolo a Bettega quando arrivai alla Juve: fu lui a non volerlo» (Boninsegna).

RETROGUARDIA «È meglio avere due campioni e dover gestire tre o dieci volte l’anno un problema di rivalità, sapendo però che entrambi sono in grado di vincere, che un secondo pilota che non serve a niente. Io però non sono un fan di Raikkonen. Ne ammiro il talento, ma non ne condivido lo stile di vita e l’approccio tecnico. Io non l’avrei preso. Per me è stata una scelta di retroguardia, avrei puntato su un pilota emergente piuttosto che non su uno a fine carriera» (Cesare Fiorio, direttore sportivo della Ferrari ai tempi di Mansell e Prost).

VELOCE «Valentino riguarda le mie gare e mi dice cos’era meglio fare in una certa situazione. Parliamo tanto, non solo di moto. Al Ranch però siamo avversari. Ma per ora mi dà paga. Mai stato davanti. Anche perché lui ha la 450 e io la 250. E comunque adesso è troppo più veloce di me» (Luca Marini, 16 anni, fratello di Valentino Rossi).

FRATELLO «In famiglia sono quella quadrata, abituata alla disciplina, il ribelle è mio fratello: beato lui che non ha obblighi e la testa libera» (Federica Pellegrini).